Stazione ornitologica: presentati i dati sullo studio sel culbianco

20 Febbraio 2012   11:49  

La Stazione Ornitologica d’Alta Quota di Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha partecipato al convegno internazionale per lo studio del Culbianco (Oenanthe oenanthe) in Europa.

La Stazione Ornitologica di Campo Imperatore ha presentato i dati sullo studio del Culbianco (Oenanthe oenanthe) al convegno internazionale Wheatear Network, tenutosi in Germania a Wilhelmshaven, organizzato dall’Institute of Avian Research Vogelwarte Helgoland.

Al convegno hanno partecipato i più importanti gruppi di ricerca, Centri di Inanellamento ed autorevoli Università che si occupano dello studio del Culbianco in ambito internazionale, provenienti da Austria, Belgio, Canada, Croazia, Inghilterra, Italia, Germania, Olanda, e Svizzera.

L’Italia è stata rappresentata dalle Stazioni di Campo Imperatore (Gran Sasso) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e dalla Riserva Naturale Statale di Ventotene e Santo Stefano (Isole Ponziane, Latina); entrambe opereranno in relazione al programma Wheatear Network nell’ambito della rete di monitoraggio del Culbianco in Europa. Tale attività è seguita in Italia dal Centro Nazionale di Inanellamento dell’ISPRA in qualità di referente scientifico ed organismo istituzionale che opera in sinergia con gli altri centri di ricerca.

La Stazione Ornitologica di Campo Imperatore, che esercita grazie all’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di L’Aquila del Corpo Forestale dello Stato, con la collaborazione dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed il coordinamento del Centro Nazionale di Inanellamento dell’ISPRA, è giunta al decimo anno di attività; la partecipazione al Convegno costituisce un importante riconoscimento che testimonia l’eccellenza degli studi in ambito ornitologico sull’avifauna d’alta quota condotti in un sito unico per valore ambientale, in particolare, l’attività di monitoraggio della Stazione rappresenta ormai un riferimento in ambito nazionale ed internazionale dell’ecosistema culminale appenninico.

Il monitoraggio coordinato dello stato di conservazione del Culbianco su vasta scala realizzato attraverso il progetto Wheatear Network è finalizzato soprattutto ad ottenere, tramite la tecnica dell’inanellamento, dati di tipo qualitativo sui vari aspetti biologici e fenologici della specie, fondamentali per valutare piani di protezione ad ampio spettro delle aree di nidificazione in Europa, non che del sistema dei siti di sosta lungo le rotte di migrazione e dei quartieri di svernamento africani.

Le attività previste dall’attivazione di questo nuovo ed impegnativo programma di ricerca e monitoraggio, coordinato sotto l’egida dell’EURING (Unione Europea per l’Inanellamento, www.euring.org) offrono oggi ulteriori possibilità di approfondire la comprensione del valore del comprensorio del Gran Sasso per la conservazione della biodiversità europea e di chiarire, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie ed analisi innovative, i parametri demografici che governano la popolazione dei Culbianchi abruzzesi.

 


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