Decisione presa a causa del rallentamento del mercato europeo dei veicoli commerciali e delle auto. L’azienda assicura l’impegno per garantire la continuità degli stabilimenti durante la fase di transizione del settore automobilistico.
Stellantis ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali l’attivazione della cassa integrazione ordinaria per gli stabilimenti di Atessa e Termoli. La misura sarà in vigore dal 14 al 27 ottobre ad Atessa e dal 14 al 20 ottobre a Termoli. La decisione è stata presa in risposta alle condizioni attuali del mercato automobilistico, che continuano a mostrare segnali di difficoltà.
L’azienda ha spiegato che, nel caso di Atessa, la cassa integrazione si è resa necessaria a causa della diminuzione degli ordini dovuta al rallentamento del mercato europeo dei veicoli commerciali nel primo semestre del 2023. Nonostante alcuni segnali positivi emersi durante i mesi estivi, il settore non ha ancora assorbito il colpo. Una situazione analoga si verifica nello stabilimento di Termoli, dove la flessione del mercato delle automobili ha causato una diminuzione della domanda di motori, influenzando inevitabilmente i livelli di produzione.
Stellantis ha sottolineato l’importanza di affrontare questa fase con un approccio strategico, assicurando che il Gruppo rimane concentrato sul superamento delle attuali sfide del settore. "Stiamo attraversando una fase impegnativa – comunica l'azienda – che richiede unità d’intenti e una visione di lungo periodo per accompagnare l’azienda e tutti i suoi lavoratori verso il futuro. La nostra priorità è garantire la continuità di tutti gli impianti, che continuano ad essere centrali nella strategia globale del Gruppo."
La situazione dell’automotive in Europa continua a essere segnata da una forte incertezza. I dati diffusi negli ultimi mesi mostrano come il settore stia vivendo una fase di transizione caratterizzata da una significativa riduzione della domanda, sia per i veicoli commerciali che per le automobili. Questo calo, legato a vari fattori come la crisi dei microchip e l’aumento dei costi delle materie prime, sta influenzando direttamente le decisioni operative delle grandi case automobilistiche.
La cassa integrazione ordinaria annunciata da Stellantis è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti adottati dall’azienda per adattarsi al nuovo scenario economico. L’azienda è impegnata nel mantenere il ruolo centrale dei propri stabilimenti in Italia, ma il processo di adeguamento richiede tempo e una strategia flessibile.
Secondo fonti sindacali, la decisione era nell’aria da settimane a causa dei segnali di rallentamento del mercato, soprattutto nel settore dei veicoli commerciali leggeri. La situazione ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori degli stabilimenti coinvolti, che già in passato hanno affrontato periodi di cassa integrazione e timori di un’eventuale riduzione del personale.
Nel caso di Atessa, la fabbrica si occupa della produzione di veicoli commerciali leggeri, un segmento che ha registrato un netto calo della domanda negli ultimi mesi. L'impianto di Termoli, invece, è specializzato nella produzione di motori, un comparto direttamente influenzato dal rallentamento nelle vendite delle automobili.
Nonostante le difficoltà, Stellantis conferma la propria intenzione di mantenere attivi gli impianti italiani e di adattarsi al nuovo contesto di mercato, che vede una graduale transizione verso modelli di mobilità più sostenibili e un cambio di passo nella domanda. In questo scenario, l’azienda ribadisce l’importanza di un confronto costruttivo tra le parti sociali per gestire al meglio il percorso di transizione.
La cassa integrazione rappresenta, quindi, una soluzione temporanea, in attesa di una ripresa più solida del mercato. Nel frattempo, le organizzazioni sindacali chiedono garanzie e chiarezza sul futuro degli stabilimenti e dei lavoratori coinvolti, auspicando che l’azienda possa implementare strategie efficaci per superare la fase attuale e assicurare stabilità occupazionale.
Stellantis, dal canto suo, continua a puntare sulla strategia globale per rafforzare la propria posizione nel mercato automobilistico, affrontando sfide legate non solo alla domanda, ma anche alla transizione verso una produzione più orientata all’elettrificazione e alla sostenibilità.