Stop al ticket: ma solo per 15 giorni

18 Luglio 2011   20:52  

Il presidente della Regione Abruzzo e Commissario ad acta per la sanita', Gianni Chiodi, ha deciso di sospendere per 15 giorni l'applicazione della quota fissa di 10 euro a ricetta, introdotta per la specialistica ambulatoriale dalla Legge Finanziaria.La decisione di Chiodi arriva dopo le tante critiche bipartisan nei confronti della nuova tassa.
La decisione e' maturata oggi pomeriggio, nel corso della riunione a Pescara del tavolo tecnico sulla sanita', dopo un'attenta valutazione dei riflessi negativi che tale aumento porterebbe alle famiglie abruzzesi. "Considero il ticket richiesto dal Governo eccessivo e penalizzante - ha commentato Chiodi - soprattutto per i gruppi sociali piu' deboli. Per questo ho deciso di congelarne, per il momento, l'applicazione in attesa di un confronto con il Governo con cui valutare la possibilita' di soluzioni alternative facendo forza proprio sui risultati raggiunti dall'Abruzzo, in termini di risanamento del debito e di equilibrio del bilancio".
E' soprattutto il ticket sulle visite specialistiche che non piace a Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, che si e' riservato di valutare con il Governo ogni strada percorribile, attraverso ipotesi sostituive che possano evitarlo. "L'Abruzzo - spiega Chiodi - imbrigliata dal piano di rientro dal deficit sanitario, secondo il Governo, non ha discrezionalita' sui ticket e non puo' evitare l'aumento. Ma visti gli ottimi risultati raggiunti in materia di risanamento, faro' ogni tentativo per impedire che il servizio sanitario regionale subisca questo ulteriore aggravio di spesa per i cittadini. In Abruzzo - aggiunge - il contributo di 25 euro per i cosiddetti codici bianchi, le prestazioni minime del pronto soccorso, erano gia' in vigore. La novita' sono i dieci euro in piu' per le prestazioni specialistiche che eravamo riusciti ad evitare nel 2009". Chiodi fa una disamina della situazione economica e finanziaria dal momento del suo insediamento ad oggi: "Questa legislatura, due anni e mezzo fa, e' iniziata con una situazione da allarme rosso: una crisi da debito esplosiva, un sistema sanitario che stava deflagrando, una crisi internazionale che colpiva le possibilita' di occupazione in maniera violentissima e in piu' un terremoto devastante". "Oggi - fa notare - dopo un'azione profonda di risanamento, che ha ridotto l'indebitamento del 14 per cento, pari a 800 milioni di euro, dopo un riequilibrio dei conti della sanita' e dopo aver ridotto i costi della politica, l'Abruzzo si presenta un po' piu' forte, un po' piu' solido. Aspettiamo, quindi - conclude il presidente Chiodi - l'esito dell'incontro del tavolo di monitoraggio per la sanita' previsto per il 20 luglio, dal quale sono sicuro potranno uscire notizie positive"

Le altre voci contro la manovra.
"L'adozione dei ticket di 10 euro a ricetta per tutte le visite specialistiche e per le analisi di laboratorio e' una vergogna inaccettabile". Lo dice Giuliana Vespa, segretario territoriale dell'Ugl sanita' dell'Aquila. "In un momento di grande crisi economica - aggiunge - e' giusto che tutti 'stringano la cinghia' ma, invece di tagliare i costi della politica, il varo della manovra appena approvata, alla fine della fiera, grava solo sulle spalle delle famiglie italiane. Una manovra ingiusta ed iniqua - osserva la sindacalista - che va a penalizzare i gia' tartassati nuclei familiari ed e' all'antitesi di tutto cio' che l'Ugl ha sempre sostenuto. La famiglia, invece di essere tutelata con l'adozione di misure fiscali ad hoc (quoziente familiare), e' stata sacrificata per far fronte all'immane crisi economica". Secndo l'Ugl "Con questa misura si allarghera' sempre di piu' la forbice per cui i ricchi continueranno ad aver diritto alla salute ed i poveri non potranno permettersi neanche un banale esame del sangue. Invece di tagliare sullo Stato Centrale, sui Ministeri, sulle consulenze e sul Parlamento si e' preferito colpire dove si sapeva di andare sul sicuro: famiglia e sanita'. Questa manovra - conclude Vespa - e' un'ingiustizia sociale! Anche il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro critica duramente l'entrata in vigore dei ticket e chiede le dimissioni di Chiodi. "L'introduzione e' una facolta' - precisa D'Alessandro - e non un obbligo. Chiodi vuole fare cassa sulla pelle ed il sangue dei cittadini nel modo piu' odioso, sulla loro salute. Se non e' in grado di evitarlo si dimetta" "Porteremo il caso al dibattito del Consiglio regionale di domani - riprende l'esponente del PD - e sara' il giorno della verita'. Se e' vero che il debito della sanita' si sta riducendo, come afferma Chiodi, allora non si capisce l'obbligo giuridico per l'Abruzzo di introdurre nuovi ticket che pesano drammaticamente sulle famiglie non piu' in grado di farci fronte, gia' tartassate prima con l'introduzione della tassa regionale sulla benzina, ora i ticket, e con irap ed irpef che permangono le piu' alte d'Italia. Ora basta veramente". "Presenteremo proposte alternative - insiste D'Alessandro - se necessario il gettito potenziale dei nuovi ticket va coperto con altre forme e formule, ma non scaricato su malati e cittadini". "Siamo sull'orlo della disperazione - conclude l'esponente del PD - i cittadini non ce la fanno piu', ne va della tenuta sociale della nostra Regione, Chiodi non puo' strozzare l'Abruzzo"


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