Pare clamoroso, ma era nell'aria, grazie anche alla scossa da 4,1 di qualche giorno fa il vice De Berardinis si è affrettato a dire che lo smantellamento delle tendopoli sarà rinviato per permettere a chi ha ancora paura di poter dormire tranquillo, al freddo ma tranquillo.

La realtà, però, stride con i proclami ed i ben informati ci hanno già parlato di difficoltà oggettive a "smistare" gli sfollati in altri alloggi, dicono che nel raggio di 70Km son tutti finiti, non ci sono più posti in alberghi.

Le case da requisire sono ben lungi dall'arrivare si è iniziato, ma sarà un processo lungo, ci si chiede come mai si sia aspettato tanto, si sia aspettato l'inverno, no non è per dare la possibilità a tutti di affittare, in realtà si è aspettato perchè non si aveva la computezza del problema, si erano sottostimati i numeri, quelli veri della gente in tenda o sulla costa.

Cosa strana visto che ogni mese la Protezione Civile doveva rimborsare gli albergatori e rifornire le tendopoli e sicuramente i conti c'erano sulla base di dati oggettivi, mica si paga un albergo a cottimo, ma si paga rispetto a prenotazioni e dichiarazioni dell'albergatore.

Quindi la situazione è di stallo e sempre gli stessi ben informati dicono che lo stesso Bertolaso stia facendo grandi pressioni alle ditte del Piano C.A.S.E. per concludere i lavori ancora prima dello stabilito e liberare posti per gli sfollati e dismettere ancora altre tendopoli.

In questo momento "in gran segreto" una nostra troupe sta filmando l'assegnazione dei primi alloggi a Cese di Preturo alle prime famiglie aventi diritto (presto il nostro approfondimento filmato).

Si pensa quindi ad una accellerazione dei lavori e delle consegne delle C.A.S.E. sempre aspettando i MAP (moduli abitativi provvisori) promessi, ma ancora lontani dal cratere sismico.

Un consiglio ai nostri lettori che vogliono dormire in tendopoli comunque, la Protezione Civile non può impedire a nessun residente del cratere di accedere ai campi se registrato e se rinuncia ad altre sistemazione, anche adesso, fate valere i vostri diritti e raccontateci le vostre esperienze.

BERTOLASO, CHI VUOLE STARE IN TENDA LO DICA PER ISCRITTO
"Quando giravo le tendopoli tra aprile e giugno raccontando quello che sarebbe stato il percorso molti mi dicevano di chiudere le tende entro settembre, e allora stiamo cercando di chiudere le tende". Lo ha detto Guido Betolaso intervenendo a "Radio Anch'io". "Per quelli che non possono andare nelle case, negli chalet e nelle altre sistemazioni garantiamo l'ospitalita' nella scuola della Guardia di Finanza, negli alberghi e nei residence della provincia dell'Aquila, come le autorita' locali ci hanno sempre chiesto. Se vogliono - ha aggiunto Bertolaso - possono rimanere nelle tende ma ce lo devono chiedere per iscritto perche' non vorrei che qualcuno, un domani, dicesse che non abbiamo mantenuto l' impegno di chiudere tutte le tendopoli. Noi siamo in grado di farlo, di chiudere le tendopoli, ma se qualcuno non vuole uscire dalla tenda ce lo dice per iscritto e lo lasciamo li'.

CHIODI, DA TENDOPOLI MAGGIORE COMPRENSIONE
Dagli "irriducibili" delle tendopoli, di quelli cioe' che non vogliono spostarsi dall'Aquila per altre sedi cosi' da evitare il pendolarismo, il presidente della Regione Abruzzo, Giannni, Chiodi, fa sapere, dai microfoni di "Radio Anch'io", che si sarebbe aspettato "una maggiore comprensione, capire quelli che sono gli sforzi che sono stati fatti, che sono veramente tantissimi". "Si e' fatto il possibile - ha aggiunto Chiodi - per cercare di rendere piu' facile il percorso di rientro a L'Aquila ma i miracoli nessuno puo' farli. In Italia - ha aggiunto - ci sono milioni di pendolari che lavorano a 40 o 20 chilometri di distanza. E' uno sforzo, lo capisco, ma e' sempre una cosa temporanea che servira' a poter avere una sistemazione piu' normale. Pero' - ha concluso - in questo momento si tratta di collaborare".

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