Giovanni Barreca, un muratore di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, è accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli Kevin ed Emanuel, di 11 e 7 anni, durante un esorcismo. Insieme a lui, sono stati arrestati due presunti complici: Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Nessuno pentimento, solo dolore e confusione
Nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo, Barreca si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato, Giancarlo Barracato, ha descritto il suo assistito come un uomo "sotto choc" che "non si rende conto di quel che è accaduto". Barreca avrebbe ripetuto di volere bene alla sua famiglia e di aver agito per il loro bene.
Anche i due complici non hanno mostrato segni di pentimento. Durante l'interrogatorio di domenica scorsa, avrebbero affermato di aver "fatto solo del bene".
Un quadro agghiacciante
Dalle indagini emergono dettagli sempre più macabri sulla strage. I due bambini sarebbero stati seviziati e legati prima di essere soffocati. Per le sevizie sarebbero stati usati cavi elettrici, mentre per strozzarli una sciarpa. La madre, Antonella Salamone, sarebbe stata uccisa per prima, forse una settimana prima dei figli.
Un fanatismo religioso che sfocia in tragedia
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Barreca era convinto che la sua famiglia fosse posseduta dal demonio e che fosse necessario un esorcismo per liberarli. I due complici, Fina e Carandente, che condividevano le sue convinzioni religiose fanatiche, avrebbero partecipato attivamente agli omicidi.
Domande senza risposta
Restano ancora molti interrogativi su questa drammatica vicenda. Non è chiaro, ad esempio, perché la figlia maggiore di Barreca, una 17enne, sia stata risparmiata. Mancano anche dettagli su come siano avvenuti gli omicidi e sullo stato mentale di Barreca al momento del delitto.
Un dolore immenso per la comunità
La strage di Altavilla Milicia ha sconvolto la comunità locale. Le vittime, conosciute e stimate, sono state ricordate con commozione durante i funerali celebrati ieri.
Un caso che lascia attoniti e che invita a riflettere su diverse questioni, dalla violenza domestica al fanatismo religioso.
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