Strage di bambini nel naufragio in Grecia, '600 morti'. Oggi la riunione dell'Ue

Bufera sui mancati soccorsi dei greci avvisati anche dall'Italia

16 Giugno 2023   10:46  

Passano le ore e il mare non restituisce altri corpi dopo i primi 78 riportati mestamente sul molo di Kalamata mercoledì.

Ma il naufragio a Pylos, nel sud del Peloponneso, è ormai destinato ad entrare nella storia come una delle peggiori tragedie di migranti nel Mediterraneo con un bilancio che rischia di registrare "fino a 600 morti", molti dei quali non saranno mai ritrovati.

E a diventare una vera e propria strage di bambini. Ce n'erano "almeno 100 chiusi nella stiva", raccontano i superstiti ai medici e ai volontari che li assistono. 

Il peschereccio Adriana naufragato, secondo i soccorritori è partito vuoto dall'Egitto, si è fermato nel porto libico di Tobruk per caricare i migranti e poi ha proseguito la sua rotta verso l'Italia.

"Un paziente mi ha parlato di un gran numero di bambini, circa 100 nella stiva", aggiunge poi il dottore lanciando un ulteriore drammatico allarme. Mentre ancora si prova a fare una stima dei morti non si arresta lo scontro sulle responsabilità del disastro, con ricostruzioni che differiscono tra loro. L'attivista Nawal Soufi racconta di aver ricevuto, tra le prime, la richiesta di aiuto: "L'abbiamo segnalata alle autorità greche nelle prime ore del 13 giugno. I migranti viaggiavano da cinque giorni ormai senza acqua e con a bordo sei cadaveri". La situazione si sarebbe complicata quando "una nave si è avvicinata all'imbarcazione, legandola con delle corde su due punti della barca e iniziando a gettare bottiglie d'acqua", mettendo così in pericolo i migranti che temevano "che le risse a bordo per accaparrarsi l'acqua potessero causare il naufragio" e per questo si sono allontanati. Non c'era poi, secondo l'attivista, la volontà di continuare il percorso verso l'Italia a tutti i costi, come riferito invece dalla Guardia costiera ellenica che sostiene che i migranti avevano "rifiutato qualsiasi assistenza dichiarando di voler proseguire il viaggio" verso le coste italiane. Versione peraltro già smentita ieri da Alarm Phone, secondo cui i greci "erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata" ma "non è stata avviata un'operazione di salvataggio". E che oggi gli stessi sopravvissuti mettono in discussione: "Tre superstiti ci hanno raccontato che l'incidente è avvenuto quando la Guardia Costiera greca ha agganciato il peschereccio con una corda e stava provando a trainarlo. Allora, senza un apparente motivo, il peschereccio si è ribaltato", ha dichiarato Kriton Arseni, rappresentante di Mera25. 

Le autorità marittime di Atene, però, spiegano che il motore dell'imbarcazione ha ceduto poco prima delle 23 di martedì e che questa si è poi rovesciata, affondando in circa 10-15 minuti. Per l'ammiraglio Nikos Spanos sarebbero stati i trafficanti a provocare "deliberatamente l'inclinazione che ha portato all'affondamento della nave". Il peschereccio avrebbe potuto rovesciarsi anche se la guardia costiera avesse tentato di fermarla con la forza, rimarca il comandante e portavoce della Guardia costiera greca Nikolaos Alexiou, che sottolinea come "non si può deviare con la forza un'imbarcazione con così tante persone a bordo, a meno che non ci sia cooperazione".


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