Un giovane studente del Liceo delle Scienze Umane "Cotugno" è al centro di una controversia dopo aver condiviso sui social media una fotografia che lo ritrae in aula con uno striscione recante la scritta "Antifascismo=Mafia". Nella foto, il volto del ragazzo è coperto dallo stesso striscione, suggerendo la volontà di diffondere il suo messaggio mantenendo l'anonimato.
La dirigente scolastica, prof.ssa Serenella Ottaviano, ha espresso profonda preoccupazione per l'accaduto, sottolineando che l'istituto si è sempre distinto per promuovere l'educazione alla legalità, il rispetto della Costituzione e i valori della cittadinanza attiva. In una nota ufficiale, la preside ha dichiarato: "Diffidiamo chiunque utilizzi la nostra istituzione per attività non autorizzate che possano danneggiare l'immagine di una scuola pubblica, inclusiva e rispettosa delle opinioni altrui nel quadro delle norme vigenti".
L'episodio ha suscitato reazioni anche al di fuori dell'istituto. La CGIL e la Rete degli Studenti Medi hanno definito l'azione una "provocazione mirata a influenzare negativamente le menti dei più giovani".
Analoghi episodi sono stati registrati in altre scuole italiane; ad esempio, al Liceo Scientifico "A. Orsini" di Ascoli Piceno è apparso uno striscione con un messaggio simile, provocando indignazione tra studenti e docenti.
La preside Ottaviano ha inoltre comunicato di essere in contatto con le autorità competenti per avviare le indagini necessarie a individuare i responsabili e tutelare la dignità della comunità scolastica. L'obiettivo è garantire che simili episodi non si ripetano e che l'istituto continui a essere un luogo di apprendimento e rispetto reciproco.
Questo incidente solleva interrogativi sul ruolo dei social media nella diffusione di messaggi provocatori e sull'importanza di un'educazione civica che formi gli studenti al rispetto dei valori democratici e costituzionali.