Il giovane Hadi Zaiter, studente di Ingegneria, ha perso la vita insieme ai suoi familiari a causa di un attacco aereo a Baalbek.
Morto studente libanese iscritto all’Univaq durante attacco aereo in Libano
La guerra in Medio Oriente colpisce anche l’Università dell’Aquila, portando via uno dei suoi studenti, Hadi Zaiter, un giovane libanese di 25 anni iscritto al secondo anno della facoltà di Ingegneria. Hadi è rimasto ucciso insieme a parte della sua famiglia – padre, madre e due dei suoi tre fratelli – durante un bombardamento israeliano nella città di Baalbek, in Libano, località gemellata proprio con il capoluogo abruzzese.
La tragica notizia della morte del ragazzo, avvenuta lunedì scorso, è stata diffusa ieri dall'Unione degli Studenti dell'Aquila tramite i propri canali social. Hadi, che viveva nel centro storico dell’Aquila, sarebbe dovuto rientrare in Italia sabato per riprendere il suo percorso accademico, dopo aver trascorso le vacanze con la sua famiglia in Libano.
Fonti vicine all’Università rivelano che il giovane studente era ben integrato nella comunità aquilana e aveva sviluppato un profondo legame con la città. Solo pochi giorni prima della sua partenza per il Libano, aveva superato con ottimi risultati un esame, confermando il suo impegno e la sua dedizione agli studi.
Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, ha espresso il suo cordoglio con un messaggio sentito e toccante: «Siamo sconvolti da questo evento tragico e ingiusto che ha colpito uno dei nostri studenti e la sua famiglia. Ci stringiamo nel dolore, augurandoci che tragedie simili non debbano più accadere. Le nostre più sincere condoglianze vanno ai familiari.»
Hadi Zaiter rappresentava uno degli studenti stranieri che contribuiscono alla multiculturalità e all’apertura internazionale dell'Università dell’Aquila. La sua presenza in città era apprezzata da amici e colleghi, che lo descrivono come una persona gentile, sempre pronta a dare una mano, e con un forte senso di appartenenza alla comunità studentesca.
Il conflitto che sta devastando il Libano e la regione circostante continua a mietere vittime civili, e la scomparsa di Hadi è una tragica testimonianza di quanto le guerre possano avere ripercussioni devastanti anche su chi, lontano dal fronte, coltiva speranze e sogni per il proprio futuro.
L’intera comunità universitaria si è stretta attorno al dolore della famiglia Zaiter, in attesa di eventuali ulteriori dettagli sul rimpatrio della salma e su eventuali commemorazioni che potrebbero essere organizzate in onore del giovane studente.
La situazione in Medio Oriente resta tesa, e episodi come questo ricordano quanto il conflitto abbia effetti globali, colpendo famiglie e giovani anche a migliaia di chilometri di distanza, come nel caso di Hadi, il cui sogno di costruirsi un futuro attraverso lo studio è stato brutalmente interrotto.