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Diceva il saggio Lu Xun: ''All'inizio del mondo le strade non esistevano, sono nate quando tanti esseri umani si ritrovano e camminano insieme nella stessa direzione''. Un principio che vale chissà anche per far rinascere le deserte e silenziose strade del centro storico dell'Aquila, disseminate di macerie, oltre le mura e l'inaccessibile e presidiata zona rossa. C'è comunque un luogo in cui il centro storico dell'Aquila, è già a ora percorribile e reale. Ironia della sorte è un luogo virtuale, lo trovi nella grande piazza di Facebook, ad esempio in spazi come quello aperto dal sito abruzzo24ore.tv , dove quotidianamente si incontrano migliaia di aquilani e non che centro storico ci hanno vissuto e vorrebbero tornarci. C'è chi in queste pagine si abbandona ai ricordi di quelle piazze e e viuzze che sembrano essersi dissolte in una notte di primavera, dopo un immenso boato, chi invece più pragmaticamente ragiona e discute su come ricostruirlo il centro storico, chi si scambia informazioni tecniche o cerca di organizzare consorzi di residenti in vista della ristrutturazione degli isolati, chi grazie alla rete riesce a mantenere vive le relazioni sociali, pur alloggiando in qualche albergo sperduto sulla costa o sulle montagne d'Abruzzo.
Il terremoto dell'Aquila, accaduto nell'era della comunicazione globale, è stato quello più fotografato e ripreso nella storia e nella fase dell'emergenza si sono superati confini tra cronaca e spettacolarizzazione del dolore. Ora nella fase della ricostruzione i new-media come i social network possono diventare invece un prezioso strumento per rendere partecipate trasparenti le scelte, per mantenere vivi i rapporti di vicinato e il sentimento di cittadinanza presso migliaia di aquilani a cui toccherà in sorte un lungo esilio lontani dalla loro città.
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