Sulmona, muore detenuto in cella per overdose

54 morti in carcere nel 2010

09 Aprile 2010   14:28  

Domenico Cardarelli, 39 anni di Roma, internato nel supercarcere di Sulmona, ieri sera, alle 22, e' stato trovato senza vita al fianco del suo letto. L'ipotesi, stando ai primi rilievi necroscopici esterni, e' quella di un malore dovuto ad overdose. La salma dell'uomo e' stata trasportata all'obitorio di Sulmona, a disposizione dell'autorita' giudiziaria per l'autopsia. Tra ieri e l'altro ieri sono stati 30 i detenuti rientrati dal permesso per le festivita' di Pasqua, con possibile introduzione di stupefacenti all'interno del carcere. E' stata aperta un'inchiesta interna alla casa di reclusione e una della magistratura.

CARCERI: OSSERVATORIO, 54 I DETENUTI MORTI DALL'INIZIO DELL'ANNO 

Con la morte di Domenico Cardarelli, internato nel supercarcere di Sulmona e ritrovato ieri sera cadavere nella sua cella, salgono a 54 i detenuti morti dall'inizio dell'anno, in media uno ogni 2 giorni. Di questi, 17 si sono suicidati. Sono i dati forniti dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, che ricorda come nel 2009 i decessi nei penitenziari sono stati 175 (di cui 72 suicidi) e dal 2000 ad oggi 1.651 (578 i suicidi).

"Numeri impressionanti - sottolinea l'Osservatorio - se si tiene conto che la popolazione detenuta e' costituita prevalentemente da persone giovani, i 2/3 dei reclusi hanno meno di 40 anni e soltanto 2.500 di loro sono ultrasessantenni, che raramente dovrebbero morire per 'causa naturale'. Se la stessa frequenza dei decessi in carcere si verificasse nell'intera popolazione italiana assisteremmo ogni anno alla scomparsa di tanti under 40 quanti ne abitano in una citta' delle dimensioni di Firenze".

Nelle carceri, rileva ancora l'Osservatorio, "si muore cosi' spesso perche' negli ultimi 20 anni sono diventate il ricettacolo di tutti i disagi umani e sociali, con decine di migliaia di detenuti tossicodipendenti, 5 o 6mila malati di mente, migliaia di sieropositivi Hiv. Una recente ricerca della Societa' Italiana di Medicina e Sanita' Penitenziaria ha riscontrato che soltanto il 20% dei detenuti e' in buone condizioni di salute.

Ma si muore anche perche' le condizioni detentive sono sempre piu' difficili: il sovraffollamento ha raggiunto livelli mai visti, il personale adibito al 'trattamento' e alla sorveglianza e' sempre piu' scarso, il lavoro per i detenuti sempre meno, negli ultimi 3 anni le risorse destinate alle 'mercedi' per i detenuti lavoranti sono diminuite del 32%, da 71 milioni a 48 milioni". Cio' vuol dire che in carcere "c'e' maggiore poverta', che la manutenzione e le pulizie sono meno curate, che i detenuti trascorrono piu' ore in cella", sottolinea l'Osservatorio, mentre in molti penitenziari "mancano anche i prodotti per la pulizia personale, carta igienica e sapone vengono forniti dal volontariato, la Regione Toscana ha dovuto comperare i materassi per 4.500 detenuti, il vitto giornaliero e' fornito dall'Amministrazione con una spesa complessiva di 3 euro a detenuto con la qualita' e quantita' che si possono immaginare".

Dunque, l''attuale condizione delle carceri "non consente un'esistenza dignitosa ai detenuti (e nemmeno agli operatori che ci lavorano): quando diventa difficile immaginare un futuro diverso e migliore - conclude l'Osservatorio - il suicidio, o anche lo 'sballo', diventano l'unica strada per sfuggire alla sofferenza"

 


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