Supercar e yacht, la Procura chiude l'inchiesta: nei guai un imprenditore

Movimenti di denaro con le Isole Vergini per oltre 6 mln di euro

10 Giugno 2014   11:47  

Un fiume di denaro che scorreva dai Caraibi a Chieti Scalo, e del quale era destinataria una società, è al centro di un'inchiesta appena conclusa dalla Procura teatina.

Dell'inchiesta si è incaricata la Guardia di Finanza, su incarico del pm Marika Ponziani, e sei sono le persone indagate: l'imprenditore Luciano Bellia, proprietario della Sidermetallica, la collaboratrice Irina Sedova, la moglie ed altri tre imprenditori. Pesanti le accuse: riciclaggio, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, ricettazione e emissione di fatture per operazioni inesistenti con distrazione di somme di circa 3 milioni di euro.

L'inchiesta prese il via in seguito ad alcune segnalazioni di movimenti bancari sospetti, e comportò nel novembre 2013 il sequestro preventivo di circa 6 milioni di euro e delle due sedi di Sidermetallica (allo Scalo e a Cepagatti), 9 immobili e 3 autovetture di grossa cilindrata, tra cui una Lamborghini Miura (che ad oggi risulta sparita), ed uno yacht marca Kubang 57 preso in leasing.

Le successive indagini, cui collaborò anche l'Interpol, misero in evidenza flussi finanziari dalle Isole Vergini che sarebbero stati occultati attraverso prelevamenti in contanti, emissione di assegni circolari e bancari a favore di Bellia e di altri soggetti, presumibilmente prestanome.

A seguito delle verifiche su tali movimenti di denaro ritenuti anomali, inoltre, la Procura chiese al Tribunale il fallimento della società, dichiarato il successivo gennaio 2014.


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