TANGENTI: QUESTURA CHIETI, ERA SISTEMA CHE DURAVA DA ANNI

13 Aprile 2008   09:59  
Funzionava così: gli aspiranti commercianti che si recavano all'ufficio commercio del Comune di Chieti si sentivano rispondere che non c'erano licenze disponibili: ma già lo stesso giorno o quello seguente venivano ricontattati e veniva prospettata loro la necessità di pagare 5000 euro per avere la licenza stessa. Denaro che, secondo quanto veniva detto loro, sarebbe dovuto finire nelle tasche del commerciante che aveva appena riconsegnato una licenza mentre in realtà il denaro veniva intascato dai dipendenti pubblici infedeli. E' il meccanismo accertato dall'inchiesta condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti e che questa mattina ha portato all'arresto di un secondo impiegato dell'ufficio commercio e polizia amministrativa del Comune, Luciano Cerritelli, di 58 anni, dopo quello di una sua collega, Filomena Pellegrino, avvenuto in flagranza lo scorso 20 marzo. Per il capo della Mobile teatina Paolo Monnanni quello instaurato era un vero e proprio sistema criminale fondato sul mercimonio delle pubbliche prestazioni, un sistema nel quale la Pellegrino, che è ancora in carcere, era il braccio materiale e Cerritelli il "grande vecchio" che gestiva la situazione. Un sistema che andava avanti da almeno 4-5 anni e che ha avuto fra le proprie vittima anche i venditori di ortofrutta, un settore in cui le licenze sono completamente liberalizzate. Almeno dieci i casi conclamati di concussione che sono stati complessivamente accertati. La tangente richiesta di solito era di 5000 euro e veniva consegnata materialmente alla Pellegrino, ma c'erano anche commercianti che usufruivano di sconti e dilazioni mentre chi era proprietario del locale in cui avrebbe dovuto aprire la nuova attività, era costretto a pagare anche di più. E se qualcuno si fosse rifiutato di pagare avrebbe incontrato di fronte a sé numerose difficoltà e lungaggini nell'ottenere le licenze. (ANSA)

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