Tagli alla cultura: la Lanterna Magica dell'Aquila senza fondi pubblici rischia di spegnersi

07 Ottobre 2011   11:36  

Amaro trentennale per la Lanterna magica dell'Aquila, che rischia la chiusura per mancanza di fondi a causa del taglio dei finanziamenti statali e regionali.

Al nostro microfono l'assessore regionale Luigi De Fanis in modo lapidario spiega che il problema è che non ci sono risorse per nessuno, non solo per la Lanterna magica. L'unica speranza è riposta nei fondi europei.

Comunque, sottolinea De Fanis, gli operatori culturali devono provare in tutti i modi di trovare risorse sul mercato, stringendo partnership con i privati.

"Quest'anno dovremmo festeggiare il nostro Trentennale di attività, risalendo al 1981 la fondazione dell'Istituto Cinematografico dell'Aquila "La Lanterna Magica", ad opera di Gabriele Lucci. Fu una operazione culturale coraggiosa ed importante che promosse in modo organico in Abruzzo la settima arte - il cinema, l'arte dell'immagine e l'audiovisivo - ponendosi immediatamente all'attenzione dell'Italia e del mondo con eventi di grande respiro, come "Una Città in cinema", che per la loro formula originale videro presenti all'Aquila i più grandi professionisti dei vari mestieri del cinema.

Sin da quegli anni, tuttavia, la scelta programmatica più significativa dell'Istituto, con il costante assenso delle Istituzioni (Regione Abruzzo, Provincia e Comune dell'Aquila) presenti nel Consiglio di Amministrazione, si è caratterizzata non solo con l'organizzazione di eventi di respiro internazionale, quanto sopratutto nella costituzione di servizi permanenti a disposizione del territorio regionale che affrancassero l'attività dell'Istituto dall'effimero e lo impegnassero in una missione culturale di promozione e sviluppo dell'arte cinematografica aperta alle nuove generazioni, alla scuola, alla ricerca, alla formazione di nuove professionalità.

Di qui la promozione e la nascita dell'Accademia per le Arti e le Scienze dell'Immagine, cui hanno concorso con codeste Istituzioni insigni personalità del mondo del cinema italiano.

Questa impostazione di fondo, nell'operare in forma strutturale e stabile nel territorio regionale per la cultura cinematografica, ha trovato il suo riconoscimento formale e sostanziale nella L.R. n. 98 del 1999, che ha impostato le politiche di settore riconoscendo l'Istituto Cinematografico dell'Aquila, unitamente all'Istituto Scrittura e Immagine di Pescara, quali enti stabili d'interesse regionale per le attività nel campo della settima arte. Una legge così innovativa ed avanzata che è stata presa a riferimento da altre Regioni italiane.

La stessa legge, diversamente da altre normative di settore (teatro, musica), ha espressamente previsto l'entità annuale dell'impegno finanziario regionale per i due enti stabili e per le altre iniziative nel settore. Grazie a tale previsione, facendo affidamento sulla triennalità prevista dalle norme finanziarie, l'Istituto ha potuto impostare il consolidamento e lo sviluppo dei suoi servizi permanenti.

Sono quindi diventate realtà di prestigio la Mediateca Regionale "Giovani Tantillo", struttura specializzata che con i suoi 15 mila titoli (libri, video, dvd, emeroteca) si è posta all'attenzione non solo dell'Abruzzo per ricerche nel settore cinematografico, gli Archivi dell'Istituto (fotografici, bozzetti di grandi costumisti, materiali iconografici, ecc.), infine la Cineteca dell'Istituto, acquisita grazie al prestigio dell'ente nell'anno 2000, con un mutuo chirografario, sottratta ad altri competitori italiani. Attualmente la Cineteca dell'Istituto Cinematografico dell'Aquila, implementata gradualmente con ulteriori mirate acquisizioni, vanta un patrimonio consistente di pellicole rare e pregiate, talvolta copie uniche, che la collocano tra le prime cinque Cineteche d'Italia per qualità ed importanza.

E' un fondo straordinario al servizio di istituzioni culturali italiane e straniere, di festival internazionali e degli Istituti italiani di Cultura all'estero. Il costante ed assiduo intervento di manutenzione e restauro delle pellicole ne ha valorizzato il livello, cosicché ora gran parte del fondo ha il riconoscimento di "bene d'interesse storico" dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Anche il suo valore patrimoniale, per l'intrinseca qualità culturale dei titoli e a seguito degli interventi di pulizia e restauro delle pellicole, è di conseguenza rivalutato ed oggi è stimato in circa 500 mila euro.

Tutto questo è stato possibile perché l'Istituto ha operato appunto in settori permanenti e in attività non effimere, che hanno tenuto in conto il territorio, la sinergia con altre realtà culturali, la multidisciplinarietà, l'attenzione verso le scuole di ogni ordine e grado, le collaborazioni con gli enti locali dell'Abruzzo, l'impegno a promuovere l'arte e la cultura cinematografica con un settore editoriale (13 i titoli pubblicati) e con seminari ed eventi che alla mondanità hanno sostituito le nuove espressioni attraverso i protagonisti dei mestieri del cinema, così affermando il prestigio dell'ente, dell'Aquila e dell'Abruzzo, in Italia e nel mondo.

Questo l'ha fatto investendo sui giovani, sul proprio personale che nell'ente si è formato, che nel lavoro culturale ha visto la propria motivazione di vita. Sono giovani di valore e di talento, 7 i nostri dipendenti a tempo indeterminato che curano le diverse missioni dell'Istituto, avendo l'ente sempre limitato al minimo il precariato.

Questa è stata la nostra politica, condivisa da amministratori che non prendono prebende né gettoni di presenza, impegnando il loro tempo grazie alla loro passione per la cultura cinematografica.

Da tre anni a questa parte, però, tutto rischia di crollare e alla celebrazione del Trentennale si sostituisce una prospettiva di terribile gravità, già diventata in parte reale con la messa in cassa integrazione straordinaria di 4 dei nostri 7 dipendenti, per poter arrivare alla fine dell'anno con le poche risorse finanziarie disponibili.

Un quadro diventato drammatico dal 2009, molto prima del terremoto, con l'azzeramento del contributo regionale previsto dalla legge n.98/1999, un sostegno che copre il 60% circa dell'entrate dell'ente. Sono dunque tre anni che tale sostegno non viene erogato, salvo nel 2010 per l'attribuzione d'una annualità con la rimodulazione dei fondi Por-Fers nei confronti delle istituzioni culturali stabili del cratere sismico. Finora si è potuto sopperire con il conferimento all'Istituto di un finanziamento a progetto con i fondi dell'8 per mille, grazie alla qualità della nostra proposta.

Questa dunque è la situazione che, in difetto di rifinanziamento della legge regionale di settore, alle difficoltà finanziarie già accumulate si aggiungerà la fine di un ente che in trent'anni ha conquistato stima ed accumulato prestigio in Italia e all'estero. Con le drammatiche conseguenze sull'occupazione per i 7 dipendenti, che consideriamo un valore aggiunto alle nostre attività.

Tanto premesso, queste sono le condizioni nelle quali l'Istituto è costretto a non poter celebrare il suo Trentennale. Il terremoto del 6 aprile 2009 ha pesantemente influito e condizionato le nostre attività con la devastazione della nostra sede di Collemaggio, con l'inagibilità delle strutture, che ha comportato la costrizione dei nostri servizi tuttavia rimodulati nella loro praticabilità.

Con coraggio e con la determinazione del nostro personale abbiamo ripreso il cammino, che ora corre seri rischi di fermarsi per sempre, se la Regione Abruzzo non osserverà quanto essa stessa ha voluto con una legge d'avanguardia. Il prossimo anno, con la finanziaria regionale, si segneranno la prospettiva e la sopravvivenza dell'ente. Ma sopratutto si segnerà il destino della cultura cinematografica nella regione, se le maggiori istituzioni stabili saranno costrette a soccombere.

Pur comprendendo le difficoltà finanziarie della Regione, non si trova ragione per il totale esaurimento del sostegno ad un intero settore della cultura. Vogliamo ritenere che la situazione venga corretta, con questo appello pubblico alle nostre Istituzioni, sin d'ora ringraziando la Municipalità aquilana e la Provincia dell'Aquila per aver assicurato in continuità il loro sostegno finanziario.

L'Amministrazione provinciale, peraltro, anche assicurando alla nostra sede provvisoria l'area accanto alla Biblioteca Provinciale Tommasi. Speriamo presto si possa affrontare la questione in un incontro congiunto. Abbiamo avuto sempre massima fiducia nelle nostre Istituzioni, confidiamo che anche in questa grave congiuntura consentano ad un ente storico del capoluogo d'Abruzzo e alla settima arte di continuare ad operare per L'Aquila e l'Abruzzo".


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