Taglio dei fondi europei alle Regioni: anche il presidente Chiodi sul piede di guerra

17 Ottobre 2013   13:20  

L'Abruzzo, nella prossima programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020 rischia di essere fortemente penalizzato.

Secondo Confindustria che lancia l'allarme alla nostra Regione spetterebbero circa 434 milioni di euro, rispetto ai 662 milioni euro dell'attuale ciclo.

Si tratta dunque di un forte taglio, da evitare in ogni modo perché, ricordano sempre gli industriali, i fondi europei risultano essere al momento gli unici fondi certi a disposizione per lo sviluppo.

Sulla questione interviene oggi il presidente di Regione Mauro Febbo.

''Il criterio della ripartizione delle risorse è un problema sollevato già da tempo e su cui mi sto battendo a tutti i livelli".

"Sono grato, per il suo intervento, al Presidente regionale di Confindustria, Angelucci con il quale condivido pienamente l'allarme - ha proseguito Chiodi - Devo però sottolineare che già da tempo ho rappresentato il problema in sede di Conferenza delle Regioni, a livello governativo ed europeo, per modificare i criteri di ripartizione delle risorse pur in presenza di tagli drammatici sui Fondi strutturali europei a livello nazionale.

Del resto, la programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020 per l'Abruzzo rappresenta un importante strumento per le politiche di sviluppo regionale per cui abbiamo sottoscritto un documento unitario con le altre regioni in transizione, nel quale chiediamo, un incontro urgente con il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia per rivedere alcune percentuali di compartecipazione sui fondi europei 2014-2020 e recuperare il gap di partenza nei confronti delle altre regioni.

Vorrei ricordare, inoltre, che il 4 ottobre a Roma, davanti a una platea qualificata, sia come rappresentante delle Regioni italiane, sia come delegato dall'Assemblea regioni europee (Aer), ho lanciato un allarme in diretta streaming sostenendo una posizione molto dura davanti rappresentanti di istituzioni europee, europarlamentari, autorità regionali e nazionali italiane, imprese e associazioni riuniti proprio per discutere dei fondi strutturali europei per il settennato 2014-2020.

I numeri sono in continua evoluzione e fino a quando non avremo avuto consapevolezza di un giusto riequilibrio non abbasseremo la guardia".

 


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