Tarantino e la sua 'ridicola' seconda guerra mondiale

Si può fare un film rendendo assurda, quasi ridicola la Seconda Guerra Mondiale? Ma, soprattutto, si può compiere un'operazione del genere senza risultare oltraggiosi e inopportuni? La risposta è si, ma solo se a farla è un regista come Quentin Tarantino, che, vedendo all'orizzonte il rischio di risultare retorico e banale, riscrivere la storia o, per meglio dire, se la inventa di sana pianta.Viene così fuori un film che, nel suo tipico stile, ci porta in un modo di personaggi grotteschi e inverosimili, in cui regnano pistole, spari e morti a go-go.
"Il nazismo ormai è diventato un genere cinematografico come lo spaghetti western, il war movie, il thriller, il comico, la spy story: io li ho mescolati tutti insieme per uscire dai canoni banali con cui viene troppo spesso raccontata la seconda guerra mondiale", afferma il regista italo-americano.
Così, la pellicola diventa quasi una favola nera, in cui la tragedia è narrata con leggerezza, tanto che sembra quasi incredibile. A rifletterci bene, però, forse è proprio così. A distanza di anni è davvero  impossibile credere che l'uomo abbia creato un tale orrore, e se per esorcizzare questa pagina nera della nostra storia occorre essere sopra le righe, allora ben venga il paradosso e la originalità di quest'opera.
"In un film tutto è possibile, anche far finire una guerra di colpo e di colpo togliere di mezzo i grandi criminali al potere: il cinema ha questa grande forza, far riflettere su come un solo gesto, una sola persona, potrebbero cambiare la storia", dichiara Tarantino a proposito di questa sua ultima fatica.
All'interno di Inglorious basterds troviamo, infine, una miriade di citazioni da Quel Maledetto treno blindato, b-movie da cui Tarantino ha preso ispirazione per il suo film, a Il grande dittatore, immortale capolavoro di Chaplin, con la scena famosissima del mappamondo gigante. Ma questa è roba per cinefili incalliti, come quella 'iena' di Tarantino.

Francesco Balzano