Tasse nel cratere, si riapre la partita con il governo

21 Aprile 2012   13:29  

L'abbattimento del 60% delle tasse da restituire allo Stato potrebbe creare una disparità di trattamento per i cittadini abruzzesi residenti nei Comuni del cratere sismico. La misura, infatti, adottata dopo mesi di braccio di ferro con il precedente governo, e una volta superato l'ostruzionismo dell'allora ministro dell'Economia, è rivolta esclusivamente a chi aveva deciso di usufruire della sospensione del pagamento, stabilita all'indomani del sei aprile. Nessuna agevolazione, invece, è stata prevista per chi scelse di continuare regolarmente a pagare.

Analogamente accade per le tasse automobilistiche. Secondo i dati dell'Aci sono 96mila i veicoli per i quali è stato pagato il bollo negli anni 2009 e 2010. La Finanziaria 2012 ha previsto la decurtazione delle somme da restituire, ma anche in questo caso solo per chi non avesse già pagato.

La giunta regionale ha ora predisposto un disegno di legge per consentire l'equiparazione di trattamento, tra i cittadini che pagarono nonostante la sospensione, e quelli che decisero invece di approfittare del beneficio concesso.

E l'assessore Gianfranco Giuliante ha scritto al ministro Fabrizio Barca per segnalare la disuguaglianza. Il cittadino, d'altra parte, si è trovato davanti al fatto compiuto, visto che non sapeva, al momento della sospensione del pagamento dei tributi, che successivamente sarebbe stata stabilita la decurtazione e la reteizzazione delle somme da versare. L'assessore chiede l'intervento del governo "poiché - spiega - le norme che inibiscono la restituzione dell’eccedenza sono di rango statale" e quindi "la Regione non può determinarsi in quanto ogni suo atto sarebbe palesemente illegittimo".

"Bene riaprire la partita tase col governo, ma ce n'è una da aprire anche con la Regione" replica l'assessore Stefania Pezzopane, che ricorda come non solo non sia stato sospeso il pagamento di nessuna tassa regionale, all'indomani del sisma, ma come anzi la giunta Chiodi abbia aumentato del 10% il bollo auto per ripianare il debito della sanità.

"C'è poi una partita molto più grossa - ricorda - ed è quella dei versamenti Inps: ancora non è chiaro se l'Istituto versa per il lavoratore il 40% o il 100% dei contributi pensionistici".

(MS)


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