Tensione al Sert di Sulmona, due aggressioni dei tossicodipendenti in una settimana

Medico minacciato con un coltello

24 Febbraio 2014   11:42  

Non attraversa un periodo facile il personale del Servizio Tossicodipendenze (Sert) di Sulmona, dove nell'ultima settimana i pazienti si sono resi protagonisti di vari episodi di minacce nei confronti dei medici.

Per ben due volte, addirittura, più che di minacce si sarebbe di fatto trattato di autentiche aggressioni, tanto da costringere i carabinieri a recarsi sul luogo per calmare gli animi. In uno dei due casi, a quanto risulta, un tossicodipendente sarebbe persino arrivato a brandire minacciosamente un coltello nei confronti di un medico, ma l'intervento dei militari avrebbe per fortuna scongiurato il peggio.

La causa di fondo della crescente tensione sarebbe da ricercare nel declassamento della sede, il cui status è passato da quello di unità operativa complessa a quello di unità operativa semplice in base alle disposizioni della delibera Asl 167 dello scorso 28 gennaio. Da lì, sarebbe quindi coseguita una perdita di autorità del personale agli occhi dei pazienti.

"Trovandoci a trattare con persone che non riconoscono l'autorità veniamo in contatto con reazioni scomposte" - ha spiegato la responsabile Elia Dora Di Ciano - "ed in base ai nostri protocolli non possiamo dare farmaci a caso. In risposta, in due casi, mi sentita dire che dovevo farlo perché ho perso il posto e non conto più nulla. Inutile precisare che episodi del genere vanno anche a minare il rapporto di fiducia tra personale e pazienti".

Il Sert sulmonese ha attualmente in cura 450 pazienti con problemi di tossicodipendenza con un età media di 35 anni, cui va ad aggiungersi una decina di pazienti seguiti per dipendenza dal gioco d'azzardo.


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