Tentato omicidio Pavone, la moglie del presunto aggressore: "Fatto mio dovere"

La moglie dell'ingegnere si chiude nel silenzio

30 Maggio 2014   10:17  

Sono decisamente tante, le vite rovinate dal tragico episodio del tentato omicidio dell'ingegnere Carlo Pavone, tuttora in coma dopo essere stato raggiunto da un proiettile in testa esploso, secondo i riscontri degli investigatori, da Vincenzo Gagliardi, impiegato delle Poste.

Due vite su tutte: quella della moglie di Pavone, Raffaella D'Este, a quanto risulta legata da una relazione extraconiugale all'uomo accusato di aver sparato all'ingegnere di origini venezuelane, e quella di Mirella Pastore, moglie di Gagliardi, la cui testimonianza è risultata decisiva per incastrare il presunto colpevole.

Due donne che stanno vivendo questi difficilissimi momenti con stati d'animo sicuramente differenti, cercando per quanto possibile di rifuggire la ribalta. Raffaelle D'Este, non indagata, ha preferito chiudersi in casa, evidentemente provata dopo i tanti mesi trascorsi al capezzale del marito.

La donna, impiegata alle Poste, aveva ammesso di avere una relazione con Gagliardi, ed interrogata dai carabinieri aveva raccontato ciò che era accaduto quella sera del 30 ottobre, asserendo di aver chiesto al marito di andare a buttare due buste piene di roba vecchia. "Mio marito non amava andare a buttare la spazzatura" - aveva detto la donna - "anzi a volte si urtava quando gliela preparavo. Ecco perché non mi sono preoccupata, perché sapevo che doveva passare del tempo nello stanzino. Mio figlio mi ha chiesto, poi, del papà. Abbiamo provato a chiamarlo fin quando non hanno chiamato i carabinieri".

Mirella Pastore, la moglie di Gagliardi, nuovamente interpellata sulla sua decisiva testimonianza ha preferito tagliare corto: "Ho fatto il mio dovere, rispondendo alle domande degli investigatori. Nulla più. Ora al resto ci penserà la giustizia".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore