Terre d'Oro, PM accusa Di Primio: "Utilità Economicamente Apprezzabili per Debiti ed Elezioni"

L'imprenditore Enzo Perilli avrebbe promesso al sindaco di Chieti Umberto Di Primio (Ncd) ''una serie di utilità economicamente apprezzabili quali la promessa di un sostegno non meglio quantificato per la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 2015 per il rinnovo del consiglio comunale di Chieti, e la promessa di un sostegno economico non meglio quantificato per risolvere le sue pendenze debitorie''.

E' quanto si legge nel capo di imputazione scritto dai Pm della Dia aquilana Picuti e Mancini relativo al filone di inchiesta sul Megalò 3 che ha iscritto sul registro degli indagati il sindaco, il segretario generale dell'Autorità dei Bacini di rilievo dell'Abruzzo Michele Colistro e l'imprenditore Enzo Perilli, titolare della Akka, società proprietà del terreno su cui avrebbe dovuto sorgere il complesso e socio di fatto della società che ha effettuato i lavori di movimento terra.
   
Di Primio ''allo scopo di permettere la realizzazione del progetto imprenditoriale del Perilli e si impegnava ad adottare a a far adottare dai competenti uffici comunali tutti i provvedimenti amministrativi di competenza quali il rilascio dei permessi a costruire e inoltre promuoveva e votava favorevolmente la Delibera di Giunta Comunale'', con la quale il Comune si schierava in giudizio assieme al privato per contrastare il provvedimento del Genio Civile che chiedeva il ripristino delle condizioni ambientali del luogo.

A dar man forte all'operato di Di Primio ecco Michele Colistro, segretario generale dell'Autorità di Bacino, altro indagato, il quale nella sua posizione ''emetteva un parere'' attraverso il quale ''in merito alle variazioni morfologiche dell'area, l'esame della documentazione in possesso di questa Autorità fa ritenere che l'area de quo non è soggetta a rischi idraulici''.