Terremoto, Chiodi: "Governance, modello abruzzese da esportare"

Il commissario traccia un bilancio di fine mandato

29 Agosto 2012   07:31  

Il 15 settembre cesserà dal mandato di commissario alla ricostruzione. A quindici giorni dalla fine dell'incarico, il presidente della Regione Gianni Chiodi ad Abruzzo24ore.tv parla di questi due anni trascorsi a gettare le basi per la ricostruzione dell'Abruzzo colpito dal terremoto del 2009.

"Un bilancio personale straordinario. Mi sono sentito utile a migliaia di persone che in quel momento ne avevano bisogno. Straordinario anche dal punto di vista professionale perchè ci sono esperienze che non si studiano da nessuna parte e che si devono affrontare senza avere un minimo di preparazione".

E poi, dice che è un buon risultato "vedere che la città non è morta, l'Università non è scomparsa come molti dicevano e temevamo, gli studenti vanno tutti a scuola in condizioni di sicurezza, la flessione della popolazione non c'è stata".

"Abbiamo avviato la ricostruzione, che non fa il governo ma devono fare gli enti locali, che hanno tutti gli strumenti per farla".

"Non dimenticherò mai - ricorda - i tre giorni passati a Roma fino all'ora tarda per ottenere una riduzione del carico fiscale. Il sostegno dello Stato è stato forte finchè ci sono stato io, speriamo che possa esserlo anche per il futuro".

E rassicura: "Non abbandono, sarò garante della ricostruzione aquilana".

Tre anni, da quel sei aprile. Anni di luci e ombre. Continui stop and go della ricostruzione, tra procedure farraginose e norme capestro.

Ma quello abruzzese, è per Chiodi un modello di governance che ha funzionato e da esportare. "A posteriori tutto sembra facile, in quel momento processi decisionali devono essere velocissimi, si puo' anche sbagliare ma se le decisioni non sono velocissime e anche magari azzardate i tempi si dilatano enormemente. Anche in Emilia c'è il commissario, anche se Errani aveva detto che non lo avrebbe mai fatto".

Infine, il piano di ricostruzione dell'Aquila, sul quale nacque una diatriba politica che tanto diede da scrivere ai cronisti. "Siamo pronti a dare l'intesa - conferma - con alcune raccomandazioni perchè alcune cose non sono del tutto in linea. I nodi - spiega - attengono essenzialmente alla valutazione finanziaria in determinati casi specifici".

di Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Marialaura Carducci 


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