Terremoto: Di Orio, situazione Università quasi normale

Si apre l'anno accademico della facoltà di Medicina

19 Ottobre 2009   11:28  

"Quella che state vivendo e' una quasi normalita', molto prossima alla normalita'".

E' quanto ha detto il rettore dell'universita' dell'Aquila, Ferdinando di Orio, aprendo l'anno accademico della facolta' di Medicina, in una lezione tenuta all'interno della tensostruttura di Farmindustria.

Parlando dei problemi logistici e di studio che ancora gravano su universita' e studenti, di Orio ha spiegato di aver "fatto di tutto, in questi mesi, per far capire alle istituzioni che gli studenti dell'universita' dell'Aquila sono studenti di serie A".

"Fin dal 16 aprile - ha continuato di Orio - a pochi giorni dal terremoto, ho detto al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che si sarebbe dovuto subito porre un rimedio al problema delle residenze degli studenti".

Dal 6 aprile scorso, ha aggiunto il rettore, "l'universita' si e' impegnata a favore degli studenti, assumendosi anche compiti che non le spettavano" e il riferimento e', tra gli altri, al reperimento degli oltre 200 posti-letto presso la Reiss Romoli mediante una convenzione con l'Azienda per il diritto allo studio.

"Tutt'ora - ha concluso di Orio - stiamo cercando di darvi cio' che serve per il vostro diritto allo studio: mense e residenze".

MEDICINA AL SERVIZIO DELLE TRAGEDIE

"La medicina deve essere messa al servizio delle tragedie e dei bisogni della collettivita', non a caso il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e' un medico. E' necessario che la tekne' diventi filantropia". E' quanto ha detto il rettore dell'universita' dell'Aquila.

Di Orio ha poi mostrato una diapositiva in cui venivano raffigurati alcuni studenti che lasciavano L'Aquila all'indomani del terremoto del 6 aprile scorso: "la vostra presenza qui - ha detto il rettore rivolgendosi agli studenti - mi conforta sul fatto che questa fotografia non e' la realta' della nostra facolta'".

L'AQUILA RESTA UNA CITTA' UNIVERSITARIA

"La Regione, l'Azienda per il diritto allo studio, e la Protezione civile, che hanno il compito di trovare gli alloggi per gli studenti, devono ricordarsi che questa e' una citta' universitaria. Noi abbiamo gia' trovato 220 posti alla Reiss Romoli ma adesso tocca ad altri trovare residenze per i nostri studenti.

Se andata alla Reiss Romoli, c'e' la fila di studenti che vorrebbe iscriversi all'universita' dell'Aquila ma non puo' farlo perche' non sa dove andare a dormire. In questo modo rischiamo di perdere iscritti non per responsabilita' dell'universita' ma per mancanza di posti-letto".

DELOCALIZZARE STUDENTI E' PROVOCAZIONE

La proposta di altri atenei abruzzesi di accogliere eventualmente gli studenti dell'Aquila e' "provocatoria e fuori luogo". "Siamo una realta' abruzzese dell'interno - ha continuato il rettore - abbiamo fatto un accordo con il Governo perche' l'universita' sia ricostruita all'Aquila e non ce ne andremo dall'Aquila.

La sola proposta di spostare gli studenti presso altri atenei mi sembra provocatoria e fuori luogo".


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