Terremoto Emilia, Chiodi: "Il sisma dell'Aquila non ha eguali, e noi, stiamo lavorando bene"

01 Giugno 2012   18:35  

Il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha inviato una lettera agli organi di informazione nella quale si dice stupito del trattamento ricevuto da alcuni media che, citando la gestione del post sisma all'Aquila, ne parlano come di un esempio di negatività.

Chiodi: "Trovo queste affermazioni estremamente ingenerose nei riguardi di chi ha speso tante energie ed affatto veritiere. Non tengono conto in primis del fatto che quello dell'Aquila del 2009 e' stato uno dei terremoti piu' violenti e devastanti degli ultimi decenni in Europa. L'Aquila aveva uno dei centri storici piu' ricchi di storia, arte, architettura; il quarto d'Italia per estensione. L'epicentro del terremoto, quel tragico 6 aprile, fu localizzato a qualche chilometro di distanza da quel prezioso scrigno che ne usci' completamente in frantumi. Molti lo hanno gia' dimenticato e con troppa leggerezza, forse, azzardano paragoni inaccettabili perche' il sisma dell'Aquila non ha eguali. Non solo quanto a danni materiali e morali, ma anche per efficienza ed efficacia della governance dell'emergenza, dell'assistenza e della ricostruzione. Tutte le polemiche, inopportune, che ne sono seguite, sono frutto solo di schermaglie politiche, di contrapposizioni ideologiche che con la rinascita dell'Aquila nulla hanno a che vedere. E cosi' puo' far comodo dimenticare che nelle ore immediatamente successive alla scossa assassina, furono assistite centomila persone, rimaste fuori dalle loro abitazioni, sistemate nelle tende o negli alberghi, raggiunti grazie alla tempestiva attivazione dei mezzi delle autolinee regionali". 

Il Mondo intero, poi, - ha aggiunto - ci ha osservato, elogiato, preso a modello quando, con gli alloggi del progetto CASE, realizzati in pochi mesi, abbiamo dato un riparo confortevole a migliaia di famiglie. Purtroppo, tutto questo si e' scordato facilmente. Ma i numeri parlano da soli: 12.000 cantieri finanziati e gia' chiusi per la ricostruzione di edifici con danni piu' lievi; la piu' grande operazione al mondo di messa in sicurezza di edifici di pregio (mille nel centro storico dell'Aquila); 7.000 progetti, relativi alle case classificate 'E' (le piu' danneggiate), ammessi a contributo e in via di esecuzione. Oggi, dopo un complesso lavoro di scrittura normativa, possiamo dire che anche la ricostruzione pesante e degli immobili vincolati all'interno dei centri storici e' ufficialmente partita. Certo, i risultati della prima fase, quella dell'emergenza, erano piu' immediati. Proprio per l'eccezionalita' della situazione, c'erano deroghe legislative che rendevano tutto piu' fluido ed immediato. Poi la macchina burocratica e' tornata nell'ordinarieta' ed i tempi per le decisioni si sono allungati. Ma abbiamo fatto molto anche nel contesto della ricostruzione tout court, se e' vero che oltre 40.000 persone sono rientrate nelle loro dimore. E tutto cio', vigilando sulla legalita' e trasparenza delle procedure, arginando e neutralizzando qualsiasi tentativo di infiltrazione malavitosa. Spesso si cita il Friuli come best practice".

"Li' - ha detto sempre Chiodi - hanno ricostruito dopo 4 anni; noi dopo tre, possiamo dire, orgogliosamente, lavorando sodo, di aver avviato la ricostruzione pesante e dei centri storici e di aver ridato una nuova speranza alla nostra gente. Ora il regime del commissariamento si avvia a conclusione e questo perche' ha esaurito i suoi compiti di pianificazione, di progettazione e di indirizzo. Spettera' agli enti locali riportare in vita il patrimonio immobiliare di relative citta', paesi e borghi amministrati e ridare una identita' alla propria comunita'. Ma il grosso e' fatto. Le risorse sono state assicurate dal Governo e la filiera Fintecna, Cineas, Reluis e' ben oleata ed in grado di 'lasciare' ai Comuni solo pratiche ultimate. Come presidente della Regione Abruzzo, come Commissario delegato per la Ricostruzione, interpretando la forza d'animo, la determinazione, l'orgoglio degli abruzzesi e degli aquilani, non posso accettare che si venga additati come esempio da non seguire. Da noi sono stati impegnati esperti, studiosi, professionisti ed imprenditori seri ed altamente competenti e gli alti standard tecnici raggiunti hanno suggerito, in occasione di altre calamita' nel mondo, di emularci. L'Aquila, nella sua storia millenaria, e' stata piu' volte ferita e sempre si e' risollevata ed e' tornata a vivere. Lo sta facendo anche ora. Non aiutata, in questo, da chi, strumentalmente, per mera vocazione distruttiva, cerca di minimizzare il successo del nostro processo di rinascita. Alla popolazione dell'Emilia saremo vicini col cuore e con tutti i mezzi possibili, dimostrando sul campo che la nostra, valida, esperienza puo' essere di vero aiuto e supporto. Auspichiamo - ha concluso Chiodi - altresi' che il sistema Paese sostenga i singoli, le famiglie, il sistema produttivo locale. Come finora e' stato fatto con noi. Tutti, indistintamente siamo chiamati a fare la nostra parte. Le polemiche sterili, fini solo all'impatto mediatico, amplificano solo gli effetti del terremoto. Evitiamole per favore".


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