Terremoto: L'Aquila, restaurate le prime due tele

03 Febbraio 2010   13:59  

"Lentamente e faticosamente L'Aquila si rialza" - scrive Anna Maria Reggiani, Direttore Regionale BCP Abruzzo - "esempio ne e' questa bellissima iniziativa della Fondazione Citta'Italia che, unendo gli sforzi e grazie alla generosita' di tanti "semplici" cittadini, ha prodotto il restauro delle due tele di San Pietro Celestino ammansisce i buoi infuriati di Carl Borromaeus Andreas Ruthart e I Santi Sipontini Giustino, Fiorenzo, Felice, Giusta, Umbrasia di autore ignoto".

La Fondazione Citta'Italia, grazie alla generosita' di moltissimi italiani e di tanti donatori, da' seguito all'impegno assunto dopo il terremoto del 6 aprile 2009 con il progetto "Per il Rinascimento culturale dell'Abruzzo".

Si tratta di due dipinti che provengono da due luoghi simbolo del dolore e della distruzione provocati dal sisma del 6 aprile 2009.

Il San Pietro Celestino ammansisce i buoi infuriati di Carl Borromaeus Andreas Ruthart, un monaco celestiniano allievo di Rubens, e' una tela di grandi dimensioni (2x3 mt) travolta dai crolli della Basilica di Santa Maria di Collemaggio;per questo l'opera era gravemente danneggiata con evidenti lacerazioni e con la superficie pittorica ricoperta da uno spesso strato di polveri.

L'accurato intervento di restauro, effettuato dalla ditta aquilana Dario Carnicelli & Figli, ha permesso pero' il suo recupero completo. Allo stesso modo e' tornato agli antichi splendori l'altro dipinto, di dimensioni minori e meno danneggiato: I Santi Sipontini Giustino, Fiorenzo, Felice, Giusta, Umbrasia di autore ignoto.

Si trovava nella chiesa di Santa Maria Assunta a Paganica (AQ), il dipinto che rappresenta i santi protettori del paese e' importante perche' e' oggetto di una forte devozione da parte della comunita'. Il restauro ha permesso anche una nuova lettura del quadro che si e' rivelato di buona fattura.

In pochi mesi, grazie anche alla competenza e alla professionalita' della Ditta di restauro aquilana Carnicelli Dario & Figli" - dichiara Ledo Prato, Segretario Generale della Fondazione Citta'Italia - "siamo riusciti a riconsegnare agli aquilani e a tutti coloro che amano l'arte, due opere di straordinario valore anche dal punto di vista simbolico". Due restauri quindi che testimoniano l'impegno e la solidarieta' di tanti italiani ma anche il segno evidente della collaborazione fra le Istituzioni pubbliche e le Fondazioni private.

Una collaborazione che per la Fondazione Citta'Italia non si ferma qui. Nel corso della conferenza stampa odierna il Segretario Generale Prato ha annunciato una terza adozione da parte della fondazione.

Si tratta di un dipinto proveniente da Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila raffigurante una Crocifissione (3x2mt) attribuito a G.Passeri (1654-1714) di scuola caravaggesca.


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