Terremoto: Tinari, Città assiste attonita ai suoi funerali

06 Giugno 2013   17:54  

"La baldanza del sindaco dell'Aquila suona come l'ennesima presa in giro per la citta', che assiste attonita al suo funerale".

Lo afferma il consiglire comunale di L'Aquila Citta' Aperta, Roberto Tinari, secondo il quale "quella riportata con l'emendamento passato in Commissione al Senato e' una vittoria di Pirro. I toni trionfalistici usati da Cialente - aggiunge - sono pertanto del tutto fuori luogo.

L'amara verita' con la quale gli aquilani dovranno fare i conti e' che per il 2013 non un centesimo in piu' rispetto a quanto gia' preventivato sara' trasferito nelle casse del Comune.

Dei miseri 200 milioni l'anno che avremo da qui fino al 2018, e che dovremo dividere con tutti i Comuni del cratere, infatti, per quest'anno, essendo ormai arrivati al mese di giugno, e dunque a meta' esercizio finanziario, ne sarebbero dovuti arrivare solo la meta', ossia circa 100 milioni di euro. Cifra, tuttavia, dirottata dal Governo alle missioni all'estero. Dunque per la ricostruzione non ci saranno risorse per l'anno in corso.

Il Sindaco Cialente - rcioerda Tinari - aveva chiesto 1 miliardo e 200 milioni, solo per la citta' per L'Aquila, da stanziare quest'anno, altrimenti, aveva detto, non sarebbero potuti partire i cantieri, nonostante le relative pratiche fossero state istruite. Per questa ragione ha messo in atto le discutibili e solitarie manifestazioni di protesta a Roma, con le carriole, e all'Aquila, dove e' arrivato a far rimuovere il Tricolore dalle scuole e dalle sedi istituzionali.

Fino a ieri ancora tuonava contro il Governo e lo Stato italiano, minacciando di ripetere i moti del 1971 e di mettere a ferro e fuoco L'Aquila e Roma se non avesse ottenuto quanto richiesto. Invece - osserva il consigliere comunale - la montagna ha partorito il topolino.

Abbiamo avuto solo le briciole, con un provvedimento che, di fatto, decreta la condanna a morte della citta', che non potra' essere ricostruita. Con 200 milioni l'anno, e zero risorse per quest'anno, vuol dire che ci vorranno cinquant'anni almeno per avere una parvenza di ricostruzione".

Per Tinari - in conclusione - siamo di ronte ad "una disfatta che e' il risultato di politiche inadeguate e folli messe in atto da Cialente e dalla sua maggioranza, una sconfitta che e' il prezzo che la citta' incolpevole deve pagare all'inadeguatezza e all'incapacita' di chi la governa".


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