Terremoto, frana minaccia abitazioni a Pietracamela. Comune contro Protezione civile

29 Agosto 2012   09:56  

Il Sindaco di Pietracemela Antonio Di Giustino lamenta che dopo tre anni dal sisma del 2009 e da oltre un anno dalla frana di crollo, epilogo di una tragedia da tempo annunciata, nessun ente, né tantomeno organi di protezione civile, si sono presi cura di predisporre misure atte alla salvaguardia della pubblica incolumità di Pietracamela (Teramo).

Nell’imminente pericolo di una nuova frana e prima di iniziare la ricostruzione del paese, già inserito nel cratere sismico, il dott. Di Giustino, per il tramite del suo legale, l’avv. Wania Della Vigna, vuole far luce sulle “ombre”, sulle omissioni e sulle responsabilità.

"Siccome tutte le istanze avanzate dal Sindaco sono state disattese dagli organi istituzionalmente preposti alla protezione civile - si spiega in una nota - e considerato che allo stato attuale persiste il pericolo concreto di crollo per l’incolumità della popolazione e delle abitazioni sottostanti, si ritiene doveroso portare il caso dinanzi alla magistratura inquirente. All’uopo l‘avv Wania Della Vigna ha redatto atto di denuncia, in quanto si ravvisa la penale responsabilità di alcuni soggetti della pubblica amministrazione, i quali sebbene reiteratamente interpellati hanno rifiutato omesso o comunque sono rimasti nella totale inerzia a provvedere pur avendo obblighi istituzionali".

"I soggetti attivi del reato vanno individuati nell’ambito delle attribuzioni e competenze degli organi istituzionali di protezione civile dalla Presidenza del Consiglio dei ministri- dipartimento Protezione civile nazionale, al commissario delegato della protezione civile alla protezione civile regionale presso la regione Abruzzo, non escluso il commissario delegato alla ricostruzione individuato dal ministero dei lavori pubblici come organo che deve provvedere all’eliminazione del pericolo derivante dal sisma".

 


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