Terremoto, l'appello dei familiari delle vittime ai parlamentari: "Fermate il processo breve"

09 Aprile 2011   16:52  

"Il giorno in cui passerà la legge sul processo breve – e potrebbe essere il prossimo mercoledì - sarà un lutto cittadino, per noi aquilani e per tutti quei genitori che da tutta Italia avevano mandato i loro figlio a studiare a L’Aquila, non a morirvi". E' un grido misto di dolore e rabbia quello dei familiari delle vittime del terremoto del sei aprile 2009, che ora rischiano di vedere vanificata ogni possibilità di avere giustizia per i propri cari, morti sotto le macerie.

"Nella notte del 6 aprile 2009 il sisma che ha colpito L'Aquila ha portato via 309 persone, la più piccola, Giorgia, avrebbe dovuto venire alla luce proprio quel giorno. Tra le vittime otto ragazzi che vivevano nella Casa dello Studente, stabile che risultava fortemente compromesso e destinato a subire seri danni in caso di sisma, secondo uno studio commissionato dalla Protezione Civile Abruzzo ad una società della stessa Regione, appena qualche anno prima. Così è stato. Quelle vite potevano essere salvate se si fosse agito secondo le regole; quelle vite ed altre ancora, a L'Aquila, come in numerosi altri 'altrove'. Quelle vite ci sono state strappate dalla illegalità.
E il dolore, il lutto, la devastazione hanno sconvolto per sempre l'esistenza dei sopravvissuti.

A ciò oggi va aggiunto il ddl sul processo breve. Esso rappresenterebbe una mannaia sui crolli assassini dell'Aquila (Casa dello Studente, Convitto Nazionale e numerosi edifici privati che hanno sepolto madri, padri, figli e decine e decine di studenti), un'amnistia generalizzata per gli infortuni mortali avvenuti sul posto di lavoro, per i morti di amianto, di uranio, di frane, di alluvioni, per le vittime di Viareggio martoriate dalle ustioni e per molti reati contabili e societari".

Per opporsi a "questo scempio e rivendicare il diritto alla giustizia per i nostri morti,  per poter ricucire strappi dolorosi che necessitano del filo migliore, quello fatto di memoria e di legalità" i comitati dei familiari delle vittime della Casa dello studente e del Convitto nazionale e l'Avus-associazione vittime universitarie del sisma saranno mercoledì mattina davanti  a Montecitorio con gli striscioni e le foto delle vittime "per dire forte 'basta morti di illegalità'.

Chiediamo agli aquilani di essere con noi, chiediamo a tutti i parlamentari, in primo luogo agli  abruzzesi,  di riflettere, prima di votare una norma indecente che priverà della giustizia i morti e i vivi".

 


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