Tiziano Ferro, la "Sanremite" non la Soffro Più

10 Febbraio 2015   06:02  

Tiziano Ferro ha fatto il vaccino, il super ospite della prima serata del Festival di Sanremo scherza con l'ANSA e dice che la "sanremite" non lo colpisce più come faceva una volta.

"La sanremite è quella malattia che riduce qualunque performer allo stato vegetale, rendendo vano ogni tentativo di controllo di voce e corpo - scherza il cantautore -.

Rispetto al 2006 e al 2007 (i due anni in cui era già stato ospite, ndr), stavolta l'ho presa in forma più lieve.

L'anagrafe e il mestiere fanno il suo corso. Niente budella attorcigliate, niente countdown fino al momento di salire sul palco".

Un "nervosismo corrosivo" lo definisce il cantautore di Latina che "non si prova neanche al Madison Square Garden o allo Stadio di Wembley, anche se lì non ci sono mai stato!".

Wembley no, ma l'Olimpico di Roma o San Siro a Milano stanno diventando una realtà con il primo tour negli stadi italiani al via il 20 giugno da Torino e che dopo il raddoppio di Milano (4 e 5 luglio) fa il bis anche a Roma (26 e 27 giugno), per un totale di otto concerti, con una scaletta "killer", nella quale ci saranno tutti i singoli estratti dagli album, "a prova di lamentela".

"Chi l'avrebbe mai immaginato. Finalmente il pop conquista lo spazio che merita. E' una crociata che porto avanti dall'inizio della carriera. E con me anche Jovanotti: è una conquista essere entrambi impegnati con un tour negli stadi. Mi sento orgogliosamente pop".

Eppure a far più paura rimane sempre il piccolo teatro sanremese.

"Lo stadio è diverso. Lì c'è una culla di persone che scelgono di stare con te e la musica precede l'impatto visivo.

Sanremo invece è la somma di tutto quello che si sogna da piccoli.

E poi - ammette Ferro - non ho le caratteristiche emotive per andare in gara. Non mi piace che una canzone venga ascoltata per la prima volta, in balia degli umori miei e del pubblico.

E poi continuo a non avere un buon rapporto con la tv, ancora non pronta a fare musica dal vivo. Non c'è chimica con chi ti ascolta. Io vengo dalla radio, il successo di Perdono arrivò senza che neanche si vedesse la mia faccia".

Ferro ha comunque accettato l'invito di Conti, in un festival tornato alla tradizione dopo la sperimentazione Fazio.

"Sarò sul palco per una decina di minuti, canterò un paio di pezzi. Niente cose strane, sarò me stesso. Carlo ha invitato Tiziano e quindi sarò Tiziano.

E mi piace io festival tradizionalista: quando si è provato a cambiare le cose non sono andate tanto bene".

In attesa di sentire Raf, Chiara ("sta crescendo bene"), Nina Zilli ("una tosta che mancava nel panorama musicale italiano") e Nesli ("un amico"), non si stupisce della presenza di Platinette in gara e di Conchita Wurst tra gli ospiti.

"Storicamente gli artisti si fanno carico di parlare della società. Sanremo rappresenta quello che il mondo è oggi. Non si può far finta che certe cose non esistano, chi lo fa ha un problema. Sanremo deve continuare a raccontare il mondo".

Nel suo intervento sicuramente porterà Incanto, attualmente in rotazione radiofonica, che rappresenta "la mia visione della vita e dell'amore".

Un sentimento spesso affrontato da Ferro, Cupido dei tempi moderni, che ora vede i suoi versi anche sui cartigli dei Baci Perugina per il prossimo San Valentino, accanto a quelli di Shakespeare o Prevert.

"E' una cosa tenera, che ho accettato di fare volentieri. Qualunque cosa possa aiutare a dare voce al sentimento, mi piace. Come i lucchetti a Ponte Milvio: educa i ragazzi a parlare d'amore".

Le frasi, racconta, le ha scelte lui. "Me ne hanno chieste una trentina. Le ho selezionate cercando di mettermi anche nella testa degli altri". Di andare in gara non se ne parla, "ma chissà che un giorno non vada a condurlo e inviti Lorenzo", dice scherzando prima di salutare e dare appuntamento a martedì.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore