Tormentone riordino: Febbo: ''Pescara capoluogo provincia unica? Meglio Chieti!''

03 Ottobre 2012   12:44  

Pescara capoluogo della provincia unica abruzzese? Il chetino Febbo dice in  no alla proposta del pescarese Sospiri.

''Apprezzo e condivido la difesa appassionata della sua città all’intero del dibattitto sulla spending review ma invito il collega Lorenzo Sospiri a fare alcune doverose considerazioni”.

L’Assessore regionale e dirigente del PDL, Mauro Febbo interviene per commentare le dichiarazioni del collega Lorenzo Sospiri che rispetto all’ipotesi della provincia unica sostiene la proposta di Pescara capoluogo.

“Per quanto riguarda la posizione del Presidente Chiodi è chiaro che se si dovesse prefigurare l’idea di una Provincia unica, sarebbe la cosa più logica e opportuna mantenere L’Aquila come capoluogo. Questa però resta un’alternativa ancora allo stato embrionale.

Allargando il piano del ragionamento se è vero che Pescara è il motore economico (solo dal punto di vista commerciale), come dichiara Sospiri, è altrettanto vero che, dati alla mano inconfutabili, l’intero territorio della provincia di Chieti ha un enorme peso specifico non solo per l’Abruzzo (63% del PIL regionale) ma probabilmente per il centro sud.

Inutile ribadire quanto sia importante mantenere lo status di Provincia in modo da poter rispondere in maniera più adeguata alla reali esigenze di quei territori e dei cittadini anche, ad esempio, in termini di presenza di Uffici pubblici e di rappresentanza.

Se nell’ottica del Decreto per la revisione della spesa si prevede un taglio drastico senza considerare le reali peculiarità e reali esigenze dei luoghi interessati, spetta agli amministratori regionali il compito di fare queste opportune valutazioni e questo è il compito al quale dobbiamo assolvere in modo puntuale ed efficace.

Io credo che intraprendere un percorso che possa generare un accentramento sia in termini economici che amministrativi, che a sua volta generi un deperimento in altre realtà, vorrà dire che la politica non sarà riuscita a gestire la cosa pubblica in termini sulla base di un’equa distribuzione delle risorse a disposizione e un’effettiva valutazione delle vocazioni espresse dalle varie realtà.

E’ necessario quindi porre in essere un’analisi attenta priva di insidiosi atteggiamenti campanilisti che rischiano di rendere vano il nostro lavoro.

Per quanto riguarda invece la proposta di Pescara che vede la nascita di due sole province ci tengo a sottolineare che tale idea ha ricevuto sì un numero maggiore di voti rispetto alle altre ma non una maggioranza qualificata che pur aveva (10 voti del centrosinistra più Testa e Mascia=12 voti, mentre ne ha incassati solo 8): quindi il CAL non ha espresso nessuna decisione definitiva. A proposito del richiamo alla normativa, è doveroso ricordare al collega che proprio in base al Decreto per la spending review la Provincia di Chieti è l’unica, con L’Aquila, ad avere tutti i requisiti necessari per rimanere tale.

Bisogna tenere in considerazione anche questo aspetto e in Consiglio regionale sarà necessario valutare anche gli altri percorsi come quello delle tre Province.

Il collega Sospiri dovrebbe sapere che la tanto sbandierata ipotesi che prevede l’accorpamento di Teramo e L’Aquila e Chieti e Pescara non è affatto così solida visto che anche alcuni colleghi regionali (proprio di Pescara) non sono d’accordo come è emerso anche nel corso degli incontri di Caramanico.

Anzi, resta ancora in piedi e perseguibile l’ipotesi con L’Aquila, Pescara-Teramo e Chieti.

Invito infine il collega Sospiri a fare maggiore attenzione a quello che succede altrove, ieri ad esempio il Consiglio provinciale di Teramo ha votato contro le decisioni del Cal, e a considerare che in un momento come questo sono tanti, troppi, gli aspetti da tenere in considerazione. Bisogna fare delle scelte ponderate che portino dei reali benefici ai territori e alle Città, con un ragionato taglio dei costi.

E’ lecito che Sospiri annunci una presa di posizione forte in Consiglio regionale, la mia naturalmente lo sarà altrettanto, ma sappia che non è necessario “arroccarsi” di fronte a certe decisioni tanto importanti per il futuro della nostra Regione: è necessario un confronto a 360 gradi e soprattutto una condivisione di intenti”.

 


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