Torna la magia animata di Miyazaki

"Ponyo sulla scogliera"

26 Marzo 2009   08:21  

Regia: Hayao Miyazaki

VOTO: OOOO

Sosuke, un bambino di cinque anni, trova sulla riva del mare ad un passo da casa sua, un curioso pesciolino rosso dalla faccina umana. La povera bestiolina, rimasta intrappolata in un barattolo di vetro, viene subito liberata e riceve mille attenzioni. La pesciolina, che prenderà il nome di Ponyo, rimarrà sempre fedele al ragazzino che l'ha salvata e si è preso cura di lei. La loro bella amicizia verrà interrota da Fujimoto, padre di Ponyo, essere umano che ha deciso di lasciare la Terra perchè innamorato di Madre Mare, che la rapisce riportandola nei suoi abissi. Toccherà a Sosuke salvarla di nuovo, e riportare la pace tra uomo e natura, dopo che gigantesche onde hanno fatto annegare tutto il suo villaggio.
La storia d'amore tra Sosuke e Ponyo è molto di più di una favoletta per bambini. Lo spettatore, colpito dalla semplicità della grafica (guai ad usare il computer, in perfetto stile Miyazaki) potrebbe, infatti, correre il rischio di sottovalutare quest'autentica opera d'arte, e relegarla nei filmetti per un pubblico di under 7. E' vero, guardando "Ponyo sulla scogliera" si torna bambini, ma nel senso più nobile di questo concetto. Sosuke e Ponyo diventano il nostro punto di vista sul mondo, e ci fanno riscoprire la gioia di stupore per ogni piccola cosa, quella dote che ci fà piangere per niente e ridere per molto meno. Ma è anche uno strepitoso stratagemma per spogliarci dalle mille preoccupazioni quotidane, per vivere la vità con disarmante semplicità. Il maestro Miyazaki ci invita a tornare alla natura, a rispettarla per quello che è sempre. Natura, del resto, siamo anche noi, e nonostante i nostri tentativi di nasconderci da essa, i due piccoli bambini avranno un effetto terapeutico sule nostre menti.
La magia di questa pellicola è tutta nella semplicità con cui è realizzata, in quei personaggi infantili ma profondissimi che le danno vita, nelle musiche che ci coccolano come pargoletti e in quella poesia che sta dietro ad ogni scena. In tempi in cui alla Disney non si possono più chiedere certi prodotti, ci rimane solo questo arzillo vecchietto che ogni 3 anni circa ci delizia con la sua arte. Da vedere e rivedere, come un quadro, per scoprirne i particolari più nascosti.

Francesco Balzano

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