Tornare in libertà, per davvero. A L´Aquila si sperimenta un

14 Dicembre 2007   13:54  
Sono molti gli ex-detenuti che, scontata una pena, tornano a delinquere e poi ancora una volta in carcere, come il post-indulto ha ampiamente dimostrato. E questo accade spesso per mancanza di opportunità concrete di reinserimento sociale e lavorativo. Partendo da questo assunto risulta essere estremamente significativo il progetto di integrazione socio-lavorativa che avrà luogo a L´Aquila e di cui saranno benficiari quattro detenuti. La rete di sostegno sarà costituita dalla Regione Abruzzo che finanzierà borse lavoro della durata di sei mesi, il Comune dell´Aquila, che offrirà mansioni da svolgere nei suoi ambiti di competenza, la Casa circondariale che selezionerà i beneficiari, la Questura, che monitorerà passo dopoo passo l´esperimento e offrirrà agli ex-detenuti anche un percorso di educazione alla legalità, la cooperativa sociale Soledaria, promotrice e attuatrice del progetto. Entro gennaio saranno selezionati i detenuti ed avviati al lavoro, alla fine del percorso, se tutto andrà come si spera, essi saranno assunti in pianta stabile dalla cooperativa Soledaria. La rete locale costituitasi intorno al progetto, diventerà poi un modello da replicare in altre realtà regionali al fine di estendere un apporoccio innovativo sul versante della legalità e della sicurezza. L´assessore Betty Mura ha ricordato, a tal proposito, che il reinserimento sociale, come è scritto sulla Costituzione, è il fine ultimo della pena detentiva. Nel servizio interviste a Gino Falcone, direttore cooperativa Soledaria, Filippo Pingitore, questore dell´Aquila, Betty Mura, assessore regionale al sociale. Filippo Tronca

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