Traffico illecito rifiuti, Riccardo: "Smascherare chi pregiudica la salute pubblica"

“Quando una Procura Distrettuale Antimafia apre un fascicolo d'indagine, non è mai un fatto banale: la gravità dei reati che implicano indagini da parte di quest'organo è infatti tale, che nulla dev'essere lasciato al caso, assai meno di quanto si faccia in altre circostanze. Banale e gravissimo invece è il commento del Sen. Pastore; che va ad aggiungersi al già lungo elenco di infelici uscite, sue e di altri esponenti del PDL abruzzese, nei confronti della Magistratura regionale". Lo dice il coordinatore regionale dei Giovani Idv Giampiero Riccardo.

"Dichiarando che «la procura antimafia intralcia lo smaltimento dei rifiuti», il Sen. Pastore, oltre a manifestare scarsa considerazione per il lavoro degli investigatori aquilani che, è bene aggiungere, lavorano a rischio della vita; dimostra anche assoluta ignoranza rispetto alle dinamiche socio-economiche che interessano l'Abruzzo in questi anni. Che lo smaltimento dei rifiuti sia diventato un affare assai appetibile e proficuo è ormai un dato oggettivo, certificato da numerosi rapporti e dossier ufficiali.

Stabilire se la conduzione di questo business da parte di Attiva, Deco e altri soggetti, sia avvenuta in modo illecito - aggiunge Riccardo - è compito della Procura di L'Aquila, che deve poter lavorare senza pressione o ingerenza alcuna.

Ciò che però a me preme è smascherare coloro che pregiudicano la salute dei cittadini di Chieti, in primo luogo quelli residenti nei pressi di c.da Casoni; costretti a convivere con una discarica pubblica, di proprietà del Comune di Chieti, gestita nella più totale segretezza. Il conferimento dei rifiuti nelle piattaforme situate sul territorio comunale dovrebbe invece avvenire nella massima trasparenza e attenendosi scrupolosamente alle norme vigenti.

A c.da Casoni, nello specifico nell’impianto TMB, invece si continua a operare senza la necessaria agibilità, vincolata alla costruzione dell'arteria di collegamento tra l’asse attrezzato e impianto e, anche alla luce di quanto sopra elencato, per la trasparenza continua ad esserci un netto rifiuto”.