Traffico rifiuti e droga, Laudati (Dna): "In crescita esponenziale in Abruzzo

08 Ottobre 2015   17:44  

Il sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati, intervenuto a L'Aquila per firma del procollo d'intesa in materia di indagini finalizzate all'applicazione di misura di prevenzione patrimoniali, alla quale ha preso parte anche lo stesso procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, parlando della situazione di reati come traffico di rifiuti e droga ha commentato la situazione nella nostra regione.

"Leggendo le carte nel territorio abruzzese c'è una sproporzione fortissima tra i mezzi a disposizione e il lavoro che bisogna compiere. Tutte le procure soffrono oggettivamente, di fronte ad una crescita esponenziale sia per quanto riguarda gli stupefacenti che nello smaltimento dei rifiuti perche' questo e' un territorio di transito.

Mettere attorno al tavolo una procura generale presso la Corte d'Appello, la procura distrettuale, le procure del territorio e come struttura la procura nazionale antimafia e' comunque un valore aggiunto per tutte le nostre attivita'".

 "Sul terrorismo le misure di prevenzione orami sono uno strumento difficile perche' hanno sempre evidenziato lacune normative, da anni si cerca una semplificazione normativa del sistema sulle prevenzioni pero' noi sappiamo che il contrasto patrimoniale e' la chiave di volta per la sconfitta alla criminalita' organizzata; nessuno di noi oggi possa ritenere che l'unica risposta sanzionatoria sia il carcere, mentre le misure patrimoniali sono una nuova forma di sanzione in un momento di crisi particolare.

Se e' vero che normalmente circolano 450 miliardi di euro sul circuito finanziario di proventi di attivita' illecita di vario tipo, credo che uno stato democratico non possa piu' pensare di tagliare le pensioni, gli stipendi, licenziare gli operai, ma deve assolutamente recuperare il patrimonio illecito che circola sul mercato finanziario e ricondurlo alla scocieta' civile e su questo le Procure possono avere un ruolo fondamentale".

Antonio Laudati, ha annunciato l'intenzione da parte della stessa Dna di dare avvio ad un analogo protocollo d'intesa con tutte le procure d'Italia relativo alla sola materia di terrorismo.

Secondo Laudati le attivita' per contrastare il terrorismo sono di prevenzione attraverso "una forma di controllo che non puo' piu' essere quello affidato ai soli servizi segreti ma deve essere anche giudiziario. Per cui il protocollo a che cosa serve, certo - ha aggiunto - le competenze sono stabilite dalla Legge pero' al di la' delle singole attribuzioni, la conoscenza del territorio su questa materia e' fondamentale perche' occorre l'individuazione dei soggetti a rischio e molto spesso i soggetti a rischio si mimetizzano soprattutto in un territorio dove meno e' presente il focus di attenzione delle forze di polizia e in territori che sono strategici, di passaggio, per raggiungere gli obiettivi da colpire.

Il protocollo non e' un punto di arrivo ma e' semplicemente un'occasione di dialogo e un'occasione di lavoro utile per confrontarsi e avviare programmi".


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