Tragedia Rigopiano, sindaco di Farindola accusato di peculato

08 Marzo 2019   10:44  

Il sostituto procuratore Paolo Pompa a aperto un nuovo stralcio all'inchiesta principale, sul disastro dell'Hotel Rigopiano,  stralcio che va ad accusare di peculato il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e il legale responsabile della Gran Sasso Resort Bruno Di Tommaso.

La nuova inchiesta sarebbe partita da alcuni messaggi whatsapp scambiati tra il sindaco Lacchetta, l'imprenditore Del Rosso (morto nel disastro) e Di Tommaso,  in un periodo compreso tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015, estrapolati nel corso dell'inchiesta condotta dai carabinieri forestali, sarebbero emerse alcune richieste riguardanti l'invio di mezzi sgombraneve, per la pulizia del piazzale del resort.

Alle richieste sarebbero seguiti messaggi di ringraziamento che, insieme ai successivi accertamenti compiuti dagli inquirenti, lasciano supporre che i mezzi sgombraneve siano stati effettivamente inviati. I mezzi risulterebbero appartenere alla ditta alla quale sono stati appaltati i servizi per il territorio comunale di Farindola.

Lacchetta sarà interrogato oggi venerdì 8 marzo mentre  Di Tommaso il prossimo lunedì 11 marzo.

«L'ipotesi accusatoria è frutto di un equivoco e sarebbe bastato fare sommarie indagini per appurarlo - è il commento del legale di Lacchetta, Cristiana Valentini -. Come già avvenuto in altri contesti, questa difesa si è assunta l'onere delle indagini e durante l'interrogatorio le mettiamo a disposizione».


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