Un operaio di 46 anni perde la vita a Torino di Sangro, travolto da un'autobetoniera, scatenando l’indignazione di Fillea e Cgil contro la mancanza di sicurezza.
Un'altra tragica morte sul lavoro scuote il settore edile in Italia. Antonio Fabiano, un operaio di 46 anni, ha perso la vita ieri pomeriggio mentre stava svolgendo il suo lavoro per un'azienda del settore edile nel suo paese, Torino di Sangro. Durante i lavori all'interno del complesso turistico Miramare Village, Fabiano è stato colpito dal braccio di una autobetoniera, subendo un impatto fatale. Il drammatico incidente ha suscitato grande dolore e rabbia nelle organizzazioni sindacali, in particolare tra la Fillea e la Cgil di Chieti, che hanno espresso la loro indignazione per l'ennesimo caso di fatalità sul lavoro.
In una nota ufficiale, i sindacati hanno parlato di un circolo vizioso di morti sul lavoro, una "catena infinita di vite spezzate" causata dalla mancanza di investimenti nella cultura della sicurezza e dai controlli sempre più ridotti. Secondo la Fillea e la Cgil, la politica italiana è colpevole di non aver adottato misure adeguate per fermare questa scia di sangue, con responsabilità ben precise: "Nel nostro paese non si investe nella sicurezza sul lavoro, i controlli sono minimi, e la frammentazione della catena di appalti e sub-appalti de-responsabilizza i committenti", recita la nota.
I sindacati hanno accusato la politica di ignorare la necessità di una reale prevenzione e di una cultura della sicurezza che dovrebbe essere prioritaria. Solo con un incremento delle risorse economiche destinate alla sicurezza e l'aumento dei controlli sarebbe possibile combattere questa piaga. Invece, le scelte politiche finora hanno privilegiato il profitto a discapito della vita dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali chiedono un cambio di rotta urgente.
Il pensiero della Fillea e della Cgil va, naturalmente, alla famiglia di Antonio Fabiano, e a tutte le persone che gli erano vicine. Inoltre, il sindacato ha offerto supporto attraverso i suoi servizi di assistenza legale e tutela, per aiutare la famiglia a far fronte alla tragedia. L’incidente di Torino di Sangro aggiunge un ulteriore capitolo triste alla lunga lista di morti sul lavoro in Italia, e solleva interrogativi su come le politiche attuali stiano gestendo un tema così cruciale.