Trasferimento Biblioteca provinciale A. De Meis, Di Primio: totale disponibilità a trovare soluzione

19 Ottobre 2013   13:47  

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa del Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio in merito alle voci circolate in queste ore circa il trasferimento della Biblioteca provinciale “A. De Meis” in altra città:

«A differenza dei populisti commedianti del sabato, chi come il sottoscritto ha la responsabilità di dare risposte, non facendo sceneggiate, ha da tempo sotto monitoraggio la situazione della Biblioteca De Meis.

 In merito alle odierne dichiarazioni degli esponenti locali del centro sinistra, sul paventato trasferimento della sede della biblioteca provinciale, viene da chiedersi infatti: 

1) I compagni del Pd che fine hanno fatto fare ai 3 milioni di euro (del I lotto) stanziati dall’allora amministrazione provinciale di centro destra, guidata da Mauro Febbo, destinati alla riqualificazione della stessa struttura prima del suo crollo? 

2) Perché Marzoli e compagni non hanno mostrato altrettanta indignazione quando il Presidente della Provincia Coletti, targato Pd, il suo Consigliere Provinciale nonché allora Sindaco di centrosinistra, Francesco Ricci, decisero, insieme, di trasferire la sede della De Meis in un immobile di proprietà della famiglia di un assessore della Giunta Ricci?

3) Perché i compagni del Pd non ebbero nulla da obiettare e non vi furono levate di scudi quando vennero affittati questi nuovi locali della biblioteca in un capannone del Teate Center alla “modica” cifra di 130.000,00 euro l’anno, cui si aggiunse una ulteriore cospicua somma per l’adeguamento degli stessi?

4) Perché la commissione sui cosiddetti contenitori vuoti cittadini, voluta dall’allora senatore Legnini, non individuò una sede idonea per la biblioteca dovendo quindi ricorrere all’onerosa soluzione poi individuata al Teate Center?

Alessandro Marzoli, Giovanni Di Paolo e gli altri che allora c’erano farebbero bene a tacere. 

Già da tempo la mia amministrazione è in contatto con la Provincia al fine di individuare una possibile soluzione per ubicare in locali più idonei la Biblioteca provinciale. 

Nonostante la riforma del sistema bibliotecario, nonostante la biblioteca sia di proprietà provinciale ed alla luce delle difficoltà economiche di quest’ultimo Ente, sul quale pende anche l’incertezza del suo futuro assetto in ragione della riforma/abolizione delle Province,  ho consegnato da tempo e rinnovato ancora ieri sera al Presidente della Provincia Di Giuseppantonio la mia totale disponibilità ad individuare soluzioni che conservino nella nostra città la presenza della De Meis. 

Ricordo come, da ultimo, lo scorso 3 luglio ho inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero della Difesa la richiesta di concessione della Caserma Bucciante, ex Ospedale Militare, per ospitarvi i locali della Procura ma anche gli spazi da destinare alla Biblioteca provinciale. È una delle soluzioni, ma oltre a questa vi sono altre possibilità che stiamo valutando con i tecnici ovvero il possibile utilizzo di strutture di proprietà comunali. 

Nel corso di una conviviale cui ho partecipato ieri sera, inoltre, organizzata dai presidenti dei Rotary Club di Chieti, Gino Pala e Adriano Luciano Paolini, in occasione della visita in città del Governatore Rotary del distretto 2090, ho raccolto la disponibilità e l’appassionata attenzione di molti dei partecipanti ed in particolare di alcuni imprenditori, esponenti del mondo culturale e professionisti, per trovare tutti insieme una soluzione che non sia solo la sistemazione in nuovi locali della Biblioteca De Meis ma l’inserimento della stessa in un più vasto progetto di respiro culturale che vada ad affiancarsi all’offerta della storica biblioteca. 

Nei prossimi giorni mi incontrerò con Teresio Cocco, imprenditore sempre attento alle vicende della nostra città e pronto ad offrire la propria disponibilità per trovare idonee soluzioni e con il professore Ezio Burri, già interessatosi della vicenda della biblioteca, per disegnare le eventuali proposte alternative che dovessero rendersi necessarie laddove la Provincia dovesse coltivare l’infausta idea di privare la città di Chieti di un filamento del proprio Dna culturale rappresentato dalla Biblioteca provinciale De Meis».


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