Trasferito da Lanciano a Pescara processo su false licenze taxi

03 Luglio 2013   19:11  

 Il processo sulle licenze noleggio con conducente rilasciate dai comuni del comprensorio frentano e finite sul mercato romano dei taxi e' stato trasferito per competenza territoriale dal tribunale di Lanciano a quello di Pescara.
La decisione del tribunale collegiale di Lanciano presieduto da Ciro Riviezzo e' motivata dall'esistenza di un'inchiesta in corso nella Procura di Pescara, pm Barbara del Fallo, per reato analogo a carico dei tre imputati che questa mattina sono comparsi in udienza.
In aula si erano presentati numerosi avvocati per costituirsi parte civile nel processo: dal Comune di Roma Capitale alle varie associazioni dei tassisti.
Le posizioni di Fabio Falasca e Agostino Forte, entrambi 45enni di Roma ma originari di Schiavi d'Abruzzo e Sebastiano Di Maria, 42 anni, di Manoppello, tutti sottoposti a custodia cautelare dopo gli arresti dello scorso 6 febbraio disposti dalla Procura di Lanciano, verranno dunque vagliate dal pm di Pescara, Barbara del Fallo.

I tre dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, corruzione, falso ideologico e materiale in atti pubblici: queste le accuse formulate dal pm del tribunale di Lanciano, Ruggiero Dicuonzo, che finiranno sul tavolo del pm di Pescara come deciso dal collegiale di Lanciano.

La Procura pescarese conduce infatti le indagini sulle giro di licenze Ncc false che hanno portato nei mesi scorsi all'arresto del sindaco di Turrivalignani (Pescara): le licenze, anche nel caso di San Vito Chietino e altri piccoli paesi del comprensorio frentano, venivano clonate e rivendute sul mercato romano con la compiacenza di alcuni funzionari comunali, dei due titolari di societa' di autonoleggio romane e di un intermediario abruzzese.


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