Tre anni di Cram: il resconto delle giornate di Montesilvano

20 Ottobre 2008   17:11  

“Capitate in un momento delicato, vi confesso che siamo stati indecisi fino all’ultimo se fare o meno il Cram in questa situazione e abbiamo deciso di farlo, però in Abruzzo, per ribadire che l’Abruzzo non è quello apparso sui giornali: le responsabilità dei singoli non possono essere addebitate all’intera classe politica. Il nostro Abruzzo era, è e sarà sempre terra di persone oneste, forti e gentili, rispettato all’estero grazie a voi”. Sono le parole, ascoltate in religioso silenzio, che Giuseppe Tagliente ha rivolto ai colleghi consiglieri Cram riuniti nel week-end al Grand Hotel Montesilvano. L’ex Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo e attuale rappresentante all’Emiciclo e al Cram dell’attuale minoranza ha esortato i rappresentanti delle comunità abruzzesi nel mondo a “impegnare la politica abruzzese intera al rispetto delle vostre richieste, finanche attraverso la revisione delle norme che regolamentano il Cram”, che con l’attuale norma è una consulta. Tagliente ha, quindi, invitato i delegati a inviare a tutte le coalizioni che si apprestano “spunti per i programma elettorali in redazione”.  

Tagliente ha, infine ringraziato Donato Di Matteo, “per la passione profusa in questi anni a favore dell’emigrazione, passione comune. Mai avuto motivo di discussione, se non per piccoli dettagli, ci siamo sempre ritrovati. Aldilà dei risultati”.


Ospiti del Cram sono stati gli onorevoli Marisa Bafile e Giuseppe Angeli, italo-venezuelana la prima, italo-argentino il secondo. Quest’ultimo ha detto ai suoi corregionali che la “Regione deve essere orgogliosa di noi abruzzesi nel mondo, sempre a disposizione dell’ente, per qualsiasi iniziativa si faccia all’estero”, lamentando che “ci sono fondi per gli italiani all’estero che non si utilizzano perché i consolati non informano e le associazioni vengono private di diritti e opportunità fondamentali”.

La Bafile, che, pur non essendo stata rieletta a causa di brogli elettorali in Venezuela su cui indagano due procure italiane, continua la sua attività politica a Roma, occupandosi del Sudamerica per il suo Pd, ha detto che la sua “vita per l’emigrazione prosegue. In Italia mi rendo conto che all’estero abbiamo tanto da dare, più di quello che l’Italia capisce. Sono grata al Cram perché l’Abruzzo sia diventata una delle regioni più attive, occupandosi dei problemi seri, ascoltare i giovani. Tutti ne parlano, ma chi veramente si preoccupano di ascoltarli, dargli un ruolo, sono pochi e il Cram questo lavoro l’ha fatto, grazie a Di Matteo”.


Deputato ma anche consigliere Cram, l’onorevole Antonio Razzi che ha ricordato il lavoro di squadra con i colleghi come Angeli e a Bafile “che ha prodotto molto nella pur breve scorsa legislatura. Ora speriamo bene, ma già l’esordio dei tagli ai Consolati e agli Italiani nel mondo la dicono tutta”. Razzi ha ricordato che, a differenza della precedente, nell’attuale i parlamentari eletti all’estero non sono determinanti numericamente. Anzi, il Governo Prodi vinse grazie proprio al primo voto degli italiani all’estero. E proprio su questo punto Razzi ha ricordato che: “Noi siamo gli unici in Parlamento votati dai cittadini; quelli in Italia, invece, sono raccomandati dalle segreterie dei partiti”. Riprendendo la lamentela di Levino Di Placido, presidente della Federazione associazioni abruzzesi in Belgio, ha invitato la Regione Abruzzo “a essere più presente l’8 agosto a Marcinelle (Belgio) quando si celebra la Giornata mondiale dell’emigrazione”, in memoria della strage dove morirono tanti minatori italiani, soprattutto abruzzesi. “Nel dopoguerra l’Italia veniva riscaldata grazie al carbone, scambiato con i minatori italiani in Belgio, che lavoravano in condizioni disumane: se non si passava nei cunicoli delle miniere bisognava persino ‘spanzarsi’”. Passando alle proposte, il Deputato Presidente degli abruzzesi della Svizzera ha aggiunto che sta lavorando ad alcune proposte di legge come quella di “togliere l’usucapione o elevarlo a 30 anni”, perché, “quelli di cui non ci si può fidare in Italia sono soprattutto i parenti che rimangono a casa”. Anche la legge 53 per la riforma della scuola italiana all’estero per Razzi deve prevedere “insegnanti italiani che vivono all’estero e non quelli che vengono inviati dal Governo. Lo Stato risparmia e per gli alunni è meglio. Le scuole, poi, devono essere pubbliche e non privatizzate, perché all’estero può succedere che ci creino forme di gestione mafiosa”.

Fra i consiglieri Cram intervenuti, Rocco Artale (Germania), che ha chiesto alle istituzioni di coinvolgere di più gli emigrati, quando sono esperti di migrazione. Nella sua Wolsburg, città della Volkswagen, “eravamo in cinquemila nel 1970 e abbiamo letteralmente rimesso su la città. Sono stato segretario dei metalmeccanici e ora consigliere comunale e presidente della Commissione stranieri, che sono 10% della popolazione. Sono stato pure sindaco di un paesino tedesco. Consultateci, quando dovete decidere sulle politiche immigratorie perché l’Italia a volte fa grandi errori e all’estero ha una rete di esperienza che non viene consultata”. E infine: “Dateci gli strumenti per poter trasmettere ai nostri figli la nostra abruzzesità”.

I complimenti al buon lavoro fatto da Di Matteo sono giunti da quasi tutti i consiglieri e ospiti intervenuti. Fra questi Amedeo Di Lodovico, ex componente dell’ex Crei per il Venezuela e oggi presidente della Fondazione “Abruzzo solidale” di Caracas. “E’ stato l’unico periodo che la nostre emigrazione è stata apprezzata e rivalutata, sarà per l’importanza del nostro presidente, peso massimo e leggero come una piuma, che ha ben sposato la nostra causa.

Goffredo Palmerini (rappresenta l’Anci nel Cram): “Speravamo nella naturale scadenza del Cram. Il consuntivo di tre anni parla di risultati raggiunti, con un’impostazione diversa rispetto al passato, senza dimenticare ciò che di buono è stato fatto in passato, ma è cambiato l’approccio. Ci siamo lasciato dietro le spalle un po’ di nostalgia, paternalismo etc. Avevamo necessità di fare mente locale su ciò che è oggi l’emigrazione italiana.

Voi emigrati avete fatto grande due paesi ma avete fatto grande l’Italia”, ha continuato, apprezzando “il grande investimento sulle capacità degli abruzzesi nel mondo per dare alla Regione un grosso servizio, come il ByAbruzzo in Brasile”, complimentandosi con l’assessore Marco Verticelli “per la sua lucidità nell’interpretare questa esigenza”.

La vicepresidente Ana Maria Michelangelo (Venezuela), ha ricordato l’importante e strategico “appoggio ai giovani, che è stato qualcosa di eccezionale, per sviluppare progetti e portarli a compimento”. Quale coordinatrice dei Giovani ha proposto che “il prossimo Congresso giovani si faccia in Abruzzo e chiedo alle federazioni e associazioni di confermare gli attuali giovani consiglieri Cram”.

Ospite dei lavori il rettore del Convitto nazionale di L’Aquila, Livio Bearzi, che è anche presidente dei Friulani nel mondo di Barcellona (Spagna), ha illustrato il progetto “Studiare in Abruzzo”, per i giovani che possono venire a studiare un anno nella nostra regione, con borse di studio, nell’ambito degli interscambi internazionali e in collaborazione col Cram (vedere sito www.convittocotugno.it).

Franco Marchetti, presidente della Feabra Brasile, ha aggiornato sul positivo avvio delle agenzie “ByAbruzzo”: “Bisognava fare qualcosa di nuovo per presentare la regione per ciò che in realtà e Di Matteo capì al volo questa opportunità. Con Verticelli è stato poi successivo, s’incuriosì e lo appoggiò con entusiasmo.

“Il ritardo dell’inaugurazione, prevista a marzo e poi avvenuta a giugno scorso è stato dovuto allo sciopero dei doganieri in Brasile, ma è stato da subito un successo: al taglio del nastro ha partecipato pure il Ministro brasiliano dell’Agricoltura. Dopo il Cram torno di corsa in Brasile per partecipare alla più importante Fiera del turismo latino-americana di Rio De Janeiro, preceduta da un workshop a San Paolo. Grazie al ByAbruzzo già arrivano i primi turisti brasiliani nella nostra regione, con un catalogo ad hoc curato dal tour operatori specializzato nell’incoming “Turismo & Dintorni”. Così come sono già partiti i primi container di prodotti enogastromici dall’Abruzzo”. E infine, rivolgendosi a un Di Matteo che ha parlato poco e ascoltato molto, gli ha detto: “Caro Presidente, hai fatto una svolta”. A Marchetti ha fatto eco Giuseppe Mangolini (nel Cram per l’Aitef), ex segretario generale, fra gli altri, del Comune di L’Aquila e della Provincia di Roma: “Di Matteo ha fatto l’elettroshock al Cram, nel bene e nel male gli ha dato una spinta. I Cram all’estero ha fatto gridare qualcuno allo scandalo, ma il turismo amministrativo avviene a ogni viaggio che si fa, anche quando si viene qua”. Quale esperto del settore ha parlato poi del ruolo dell’ente locale nei rapporti con l’emigrazione: “La terra d’origine non è l’Abruzzo ma le montagne che circondano il paese dove uno è nato, lì c’è la radice vera, i legami, gli affetti, i ricordi, il cimitero. Il prossimo Cram deve tener conto delle iniziative locali, anzi stimolarne”. Mangolini ha parlato pure della vicenda giudiziaria che ha decapitato la Giunta regionale: “La verità vera la conosce solo il Padreterno, poi c’è la verità politica e morale che compete a ciascuno di noi; poi c’è quella giudiziaria che speso contrasta con le prima due.

Ma rimane l’Abruzzo, terra che amiamo profondamente e l’Abruzzo può svolgere un ruolo importante nell’emigrazione nazionale”. E infine: “La crisi economica globale di oggi è paragonabile alla fine del comunismo perché oggi sta scricchiolando il capitalismo”.

Mario Lannutti, già professore d’italiano e agente di viaggio, ha candidato il suo piccolo Uruguay ad avviare un progetto-satellite del ByAbruzzo Brasile.   

Ana Martella (Argentina) si è vista accogliere la sua proposta della conferenza per tutti i presidenti abruzzesi nel mondo, “perché tante persone si sentono abbandonate dalla Regione”.

Ospiti del Cram anche lo staff tecnico dello sportello “Sprint”. Alantino Sponta ha spiegato lo Sprint, “ha lo scopo di favorire l’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi all’estero. E’ una struttura giovane ma già ha capito l’importanza della sinergia con le organizzazioni abruzzesi all’estero, con la presenza al ByAbruzzo in Brasile e la partecipazione a Maracay (Venezuela) all’ExpoVenItalia”, la più importante fiera campionaria del paese sudamericano, organizzata dalla locale Camera di commercio italo-venezuelana, presieduta da Francesco Michelangelo, che è anche presidente onorario della Federazione delle Associazioni abruzzesi in Venezuela, ospite ai lavori Cram e che ha confermato che il Governatore dello stato di Aragia ha chiesto alla Regione di aprire una sua struttura di rappresentanza a Maracay.

Giovanni Scenna, presidente della Fedamo Argentina, ha rivelato che ancora oggi nel suo Paese si parla del primo Congresso mondiale dei Giovani abruzzesi del 2007, ricordando che il Cram ha patrocinato lo scambio giovanili degli argentini con il comune teramano di Castellalto di quest’anno: “Si tratta di ragazzi di origine abruzzese che non erano mai venuti in Abruzzo e si sono interessati alle loro origini grazie a questo viaggio; prima non erano tanto interessati alle proprie radici, ora sì”.

Da più interventi ci si è lamentati del fatto che i fondi per l’emigrazione regionale (nel 2008: un milione e 250mila euro, come nel 2007) sono pochi e dovrebbero essere di più. Di Matteo ha rivelato che non è stato facile né l’anno scorso né soprattutto quest’anno confermare il bilancio Cram e che bisognerà attendere i nuovi Presidenti di Giunta e Cram per vedere se confermeranno o meno i denari e le politiche attuali. A tal proposito il suo staff ha dato lettura di alcuni dati significativi, elaborati e pubblicati dal Rapporto Migrantes: nel 2006 le rimesse degli emigrati in Italia ammontavano a 340 milioni di euro circa, di cui 33 verso il solo Abruzzo, mentre le pensione estere accreditate in Italia (gli emigrati che hanno scelto di rientrare dopo essere andati in pensione) ammontano addirittura a 3,3 miliardi di euro. Non vi è ancora un dato regionale ma se si trattasse pure in questo caso del 10% in Abruzzo potrebbero essere oltre 300 milioni all’anno, che sommate si 33 farebbero capire quanto gli emigrati danno e ricevono dall’Abruzzo.

Domenico D’Amico, presidente dell’Associazione “La Maiella” di Rho (Mi) e della Federazione della associazioni in Italia, ha detto che ora “il Cram non più un carrozzone, abbiamo fatto ordine, cominciato a fare anche progetti e non solo assistenzialismo, con più spazio ai giovani. Anch’io sto lavorando a un ByAbruzzo in Lombardia: sono già tanti i lombardi che vengono in vacanza in Abruzzo”. Riferendosi pure lui al ciclone giudiziario che ha colpito la nostra regione ha detto che “lo scandalo della clinica Santa Rita a Milano ha fatto più danni di quello che è successo qua. Ma tutto ciò a noi fuori regione non ci tange, continueremo a lavorare per l’Abruzzo”.

Angelo Di Ianni (Canada), ha parlato, invece di un Cram “non perfetto ma che ha lavorato abbastanza bene, con la positva novità delle riunioni nei paesi esteri”.

Nostalgico dell’ex Crei, invece, Mario Narducci (Cram/Unaie), contrario, quindi, alla separazione fra emigrati e immigrati “nell’era della globalizzazione. Se continua così fra qualche anno i soldi non sapremo più a chi darli”, riferendosi al fatto che gli emigrati sono sempre meno (se non c’è ricambio generazionale adeguato).

Ospite anche Nicola D’Orazio, direttore di “Abruzzo nel mondo”, testata storica del settore, oggi in crisi: “Ci sono nato in mezzo all’emigrazione, con parenti fra Stati Uniti e Belgio. Mi resi conto che senza un bollettino i nostri emigrati non avrebbero potuto sapere nulla o lamentare nulla. Così nel 1981 fondai il giornale e nel 1982 partecipai al mio primo Crei”. D’Orazio ha detto che bisogna dare più sostegno economico alle testate che si occupano del tema, perché la sua è a rischio chiusura. Su questo aspetto, Tagliente ha detto che il prossimo Cram terrà in considerazione la proposta di D’Orazio e, rivolgendosi a Razzi, ha lamentato il fatto che il Dipartimento dell’Editoria del Governo elargisce fondi ai giornali sullo stampato e non sul venduto.

Anche Roberto Di Vincenzo, presidente della più antica Associazione di abruzzesi al mondo, quella di Roma, iscritta all’Albo regionale solo oggi, ha parlato della forte spinta del sodalizio alla “costruzione di legami reali fra Roma e l’Abruzzo”, perché “a Roma si prendono le decisioni e lì bisogna fare lobbing. Attualmente stiamo costruendo un indirizzario fatto di 17mila nomi di abruzzesi che vivono nella Capitale: solo conoscendoli si può costruire un rapporto qualificato. Stiamo inoltre facendo marketing dei prodotti grazie ai ristoratori e commercianti”.

Franco Santellocco (Algeria e consigliere del Cgie) ha ricordato che “risale al 1861 la prima scuola italiana all’estero, stesso periodo in cu si fondava l’associazione di Roma.

L’Associazionismo ha supplito allora all’assenza dello Stato”. Da gentiluomo qual è ha voluto sottolineare il “fondamentale il ruolo in casa delle donne: gli emigrati non avrebbero avuto successo senza una donna a casa che tenesse le fila della famiglia. Il Capo dello Stato ha detto che non esistono cittadini di seria A e B” anche se ha lamentato la scarsa conoscenza all’estero di organismi importanti come i Comites e il Cgie: “La democrazia reale esiste solo nelle associazioni”. E ancora: “Un corso di formazione professionale per gli Italiani nel mondo, finanziati dal Ministero del Lavoro costa un milione di euro, come il bilancio Cram, ne sapete qualcosa voi?”.

Fuori dal coro Ludovico De Santis (Lussemburgo), al suo primo Cram (è stato nominato solo pochi mesi fa dalla sua associazione, che ha criticato Di Matteo per il suo scarso interesse per il Nord Europa “trascurato”. Di Matteo gli ha subito replicato che quest’anno è andato in Germania a ricostruito l’associazionismo in crisi (a Berlino è stato, infatti eletto Artale nel Cram e Matteo Conti giovane delegato al Congresso), senza dimenticare e missioni in Svizzera, Belgio (Tagliente) e fra pochi giorni a Stoccolma (Svezia), per inaugurare la nuova Associazione in collaborazione con i Gal Abruzzo: “E mai possibile - ha detto il Presidente del Cram – che ogni volta ci dobbiamo piangere addosso? Non capisco il tuo attacco: se avessi detto no a un tuo invito l’avrei capivo ma non m’hai mai invitato”.

Angela Di Benedetto (Canada), nell’illustrare il documento del Congresso Giovani da Lei organizzato a Montreal in luglio, ha comunicato che rappresenterà l’Italia al Congresso dei Giovani italiani nel mondo che si farà in dicembre a Roma.

Capitolo a parte è costituito dal finanziamento al primo progetto in Venezuela di istituire polizze sanitarie per gli abruzzesi indigenti, a cui il Cram contribuirà con 80mila euro (col ByAbruzzo è uno dei progetti-pilota più significativi della Presidenza Di Matteo), che è stato oggetto di un’ampia a accesa discussione fra Di Matteo, la Bafile, Di Lodovico, Ciammaricone e il dirigente del Servizio Emigrazione Marcello Verderosa. (segue)


Gli interventi al Cram di Paolini, Verticelli, Srour, D'Alfonso, Cardarelli e Marchese

  La riunione del Cram Regione Abruzzo al Grand Hotel Montesilvano si è aperta nella prima delle due giornate con gli interventi del presidente vicario della Regione, Enrico Paolini, degli assessori Marco Verticelli e Mimmo Srour e dei sindaci di Pescara, San Giovanni Teatino e San Salvo, Luciano D’Alfonso, Verino Cardarelli e Gabriele Marchese.

Paolini ha spiegato ai suoi corregionali all’estero, fuori e dentro regione, che pur se la Regione “ha un debito molto grosso che gli impedisce di fare tante cose, il presidente del Cram Donato Di Matteo è riuscito a fare tanto, magari per voi è poco ma per noi è stato tanto”. Ha poi spiegato a chi vive lontano questa Giunta regionale uscente è stata brava a evitare che “il Governo nazionale gravasse di tasse agli abruzzesi per pagare un conto che qualcun altro da 12 anni a questa parte ha fatto” e che, quindi, sarò possibile “ripianare il debito, con tagli e risparmi, senza colpire i cittadini”. In questa fase emergenziale, Paolini ha pure rivelato che “stiamo salvando 850 milioni di euro di fondi europei, fino al 2013, prodisonendo atti per mettere i denari al sicuro, grazie anche al lavoro di uomini come Di Matteo e Verticelli”.

Tornando all’Assessore-Presidente del Cram, il Presidente vicario ha, infine, detto che Di Matteo “deve rimanere alla guida degli Abruzzesi nel mondo: in democrazia, chi lavora bene deve essere premiato, i cambiamenti sono nocivi, perché poi la discontinuità la pagano i cittadini”.

Verticelli, quale assessore all’Agricoltura, ha ricordato la prima sinergia fra la sua Delega e quella dell’Emigrazione, su invito di Di Matteo, per realizzare a San Paolo del Brasile il progetto-pilota “ByAbruzzo”, agenzia di promozione enogastronomia e turistica dell’Abruzzo: “Tutti hanno capito che non era una semplice sede di rappresentanza – ha ribadito Verticelli - ma un nuovo modo di costruire il rapporto fra abruzzesi nel mondo” e cioè, affidare la promozione del Territorio non a sedi istituzionali ma direttamente agli Abruzzesi che vivono al’estero, con i risultati che, in Brasile, sono già sotto gli occhi di tutti gli operatori economici e istituzionali, come ha raccontato Franco Marchetti, presidente della Feabra (Federazione delle associazioni abruzzesi in Brasile), che ha rivelato: "Sono già in arrivo in Abruzzo i primi turisti brasiliani e partiti verso il Brasile i primi container di prodotti". Un modo intelligente e conveniente di concepire la promozione dell’export all’estero e dell’import di turisti in Abruzzo che fa leva anche sui proficui rapporti paralleli che l’Abruzzo ha grazie, ha ricordato Verticelli, “all’esperienza dell’Istituto Zooprofilattico e i gemellaggi fra università”. Lo show-room di San Paolo e la piattaforma logistica a Riberao Preto, capitale dell’agricoltura brasiliana, sono, ha concluso l’Assessore “strutture avviate all’interno di realtà economiche forti”. Verticelli ha pure annunciato che anche il “ByAbruzzo” di Bucarest (Romania), verrà animato dalla neo costituita Associazione di abruzzesi in Romania, presieduta da Claudio Teseo, “con la quale a giorni firmeremo la convenzione di collaborazione”.

 Srour, titolare delle deleghe ai Rapporti con i Paesi mediterranei e alle infrastrutture, porti e aeroporti, ha detto di sentirsi in casa visto che anche Lui è “un emigrato, in Italia, da 40 anni: mi sento italiano al 100% ma non riesco a dimenticare le mia radici siriane e ne sono fiero, come voi. L’emigrazione ci sarà sempre, ma per l’Italia ha un sapore diverso: quando sono arrivato io eravate ancora un paese di emigrazione”. Il nostro, ha aggiunto Srour “non è un Paese razzista. Quando sono stato eletto sindaco la prima volta è stata l’unica in cui mi sono sentito straniero. Sono arrivate le tv da ogni parte, sembrava un set cinematografico, perché avevano eletto uno con un nome complicato”. L’ex Udeur ora confluito nel Partito Democratico, ha concluso dicendo alla platea: “Quello che fate voi è qualcosa di eccezionale, voi siete la vera rete, la vera globalizzazione positiva”, e infine: “Stiamo soffrendo ma ci risolleveremo, perché siamo abituati alle difficoltà”, incassando i complimenti del padrone di casa Di Matteo che ha detto di sostenere sempre quelli come Srour, che hanno fatto l’esperienza amministrativa”, perché, “solo là si impara il funzionamento della macchina e si comprendono i problemi della gente”. Un grazie dal Presidente Cram anche a Verticelli, “che ha capito subito, ma in futuro anche Turismo e Attività produttive dovranno entrare nella squadra” e significativi sono stati gli interventi al Cram dello staff dello sportello “Sprint” (per l'internazionalizzazione delle imprese) della Regione e di Antonio Bini, dirigente del Turismo regionale, che ha illustrato in sala su maxischermo la notevole rassegna stampa internazionale sul turismo in Abruzzo, integrata da articoli su testate prestigiose dedicati anche ad abruzzesi illustri nel mondo.

Il Cram ha già avviato da tempo un proficuo rapporto di collaborazione con la Camera di commercio di Pescara e Di Matteo ha aggiunto che “questa Amministrazione è attenta a costruire la rete di cui parlava Srour, che abbiamo allargato ancora stimolando la costituzione di associazioni di altri Paesi come, appunto, la Romania, Spagna, Svezia, Cuba, Colombia, Parigi e, in fase costituente in altri Paesi di tutti i continenti”.

D’Alfonso ha detto che la comunità la fa il territorio, la storia dall’insieme delle persone che la compongono ma anche il legame che fra la gente che è qui e altrove nel mondo”. Ciò che di buono si è riusciti a fare in questo settore è la dimostrazione che “quando ci sono meno soldi – ha detto il Sindaco-segretario regionale del Pd – bisogna aumentare la qualità dei progetti. Dobbiamo saper usare la tecnologia e fare formazione fra scuole e università, terreno sul quale Di Matteo sta lavorando bene”. E infine, rivolgendosi ai delegati da ogni parte del globo: “Voi siete riuniti non per burocrazia ma per entusiasmo. Mi auguro il rilanciamento e nuova etica ed estetica del modo di concepirsi abruzzesi nel mondo”.

Marchese ha parlato della sua San Salvo: “Da città di emigrazione siamo diventati ora città di immigrati, crescendo da quattro a 20mila abitanti. Grazie alle industrie Denso e Pilkington, tanta gente è venuta a vivere da noi, da altre regioni e nazioni”. Marchese ha poi ricordato l’inaugurazione del Monumento agli Emigrati del 12 agosto scorso, alla presenza di Di Matteo e altri, e che il prossimo 14 febbraio avverrà la stessa cosa anche a Suan, vicino Perth (Australia), dove c’è una forte comunità di sansalvesi lì emigrati.


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