Tribunale minorenni, dipendenti contro assegnazione a Università

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"Il binomio L’Aquila uguale Università rischia di essere estremizzato". È quanto scrivono gli operatori della Giustizia minorile dell'Aquila.
"I lavoratori della Giustizia Minorile, nonché cittadini dell’Aquila esprimono profondo rammarico nei confronti dell’Amministrazione Regionale, Provinciale, Comunale per il totale disinteresse dimostrato rispetto alla salvaguardia dei Servizi Minorili e della loro permanenza a L’Aquila.
Tutte le Amministrazioni locali - scrivono - dal 6 aprile in poi hanno chiesto alle Istituzioni di restare in città e di non delocalizzare i propri servizi, ma, nella realtà nulla di concreto è stato fatto in tal senso.
La volontà dell’Università di impossessarsi dell’Istituto penale per i Minorenni dell’Aquila, è avallata dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune e dal Prefetto, anche a scapito della chiusura dell’Istituto e dei posti di lavoro che esso garantisce.
La rinascita della città è strettamente connessa al mantenimento di tutti i posti di lavoro esistenti.
Oltre ad essere assolutamente irrazionale, non è accettabile - si legge nella nota dei dipendenti del carcere minorile - che la salvezza di una Facoltà debba passare necessariamente per la distruzione di un’altra Istituzione (presente in città da oltre 50 anni).
Circa 294 milioni di euro messi a disposizione dal MIUR per l’Università di L’Aquila, di cui 9 milioni in tre anni per l’affitto delle sedi didattiche ed amministrative e circa 37 milioni già messi a disposizione per fronteggiare l’emergenza, possono e devono consentire l’individuazione di altre soluzioni.
L’attenzione degli Amministratori - conclude la nota - dovrebbe essere maggiormente rivolta alle necessità della cittadinanza tutta a partire dalla tutela dei posti di lavoro, dalla ricerca di abitazioni per l’inverno, dalle scuole, dall’erogazione di tutti i contributi dovuti ai cittadini".