Trittico di Beffi, il capolavoro è finalmente tornato a L'Aquila

Esposto nel Salone della Banca d'Italia

08 Febbraio 2011   12:40  

E' finalmente tornato a casa, lo straordinario Trittico di Beffi. E' la prima opera del Museo Nazionale d'Abruzzo a tornare a L'Aquila e ad essere esposta in centro storico. La preziosa tavola torna nella sua terra dopo l'allontanamento seguito al sisma del 6 aprile 2009.

Tutti potranno ammirarla da vicino, nella sua esposizione, dall'8 febbraio al 1 maggio 2011, nel Salone della Banca d'Italia, con l'auspicio che possa presto ritrovare la sua originale collocazione tra le collezioni del Museo Nazionale d'Abruzzo di nuovo fruibile dalla collettività.

All'inaugurazione della mostra, erano presenti il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo, Fabrizio Magani, hanno preso parte il Vice Commissario delegato per la tutela del Patrimonio Culturale, Luciano Marchetti, il Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo, Lucia Arbace.

Oggi, nel giorno dell'inaugurazione, alle 15.30 tavola rotonda dedicata al misterioso autore del Trittico di Beffi, identificato da Cristiana Pasqualetti con Leonardo da Teramo.

Il Trittico prende il nome dal paesino abruzzese di Beffi, situato nei pressi di Tione, dove è stato ospitato nella chiesa di Santa Maria del Ponte, fino al 1915. Ritirato per motivi di sicurezza e sottoposto a restauro è stato poi trasferito nel Museo Nazionale dell'Aquila. Sopravvissuto al terribile terremoto del 6 aprile 2009, il Trittico di Beffi è stato ambasciatore dell'arte italiana degli Stati Uniti, simbolo della rinascita e dello straordinario patrimonio culturale nazionale.

Un lungo tour americano ha permesso a molti di ammirare lo splendore del Trittico. L'opera, dopo il sisma del 2009, ha viaggiato per il mondo, è stata esposta alla National Gallery of Art di Washington, al Nevada Art Museum di Reno e successivamente al Getty Museum di Los Angeles, ammirata da oltre un milione di visitatori.
Al rientro dagli Stati Uniti il dipinto è stato ospitato a Roma a Palazzo Giustiniani, nell'ambito del progetto culturale 'Dai Musei al Senato', per promuovere e valorizzare lo straordinario patrimonio artistico italiano offrendo a tutti un'occasione in più per conoscere un capolavoro e il museo di provenienza.
Il Trittico di Beffi - ha scritto il Presidente Schifani nella pubblicazione dedicata all'opera - è 'viaggio e memoria' di una Nazione 'ritrovata'. Come dopo la guerra, dopo la frattura ideale e civile dalla quale iniziò il percorso di riconquista della libertà suggellato dalla Carta costituzionale, così, oggi, dopo la perdita di vite umane, la distruzione, lo sgomento, l'Italia puo' e deve ritrovarsi unita, riconoscersi nella comune appartenenza ad una storia tramandata e di nuovo raccontata, scritta, vissuta dai protagonisti principali delle Istituzioni che sono innanzitutto i cittadini. Dopo il lungo tour in America e dopo la mostra in Senato, promossi dal Direttore Generale per la Valorizzazione Mario Resca, "Trittico di Beffi" torna in città.

L'opera, tempera su tavola con stesure in oro zecchino, è un capolavoro della pittura tardo gotica in Abruzzo, ed ancora oggi è avvolta dal mistero. Propone un poetico racconto di alcuni episodi salienti della vita della Madonna; a sinistra sono quelli collegati alla nascita di Gesù, a destra la morte della Vergine circondata dagli Apostoli e l'incoronazione nei cieli entro una gloria d'angeli. Al centro, nella tavola cuspidata, è inserita la Madonna in trono su un fondo di  broccato.
L'opera trasmette il senso dello sfarzo in un tripudio di colori brillanti e smaltati; finissime sono le stesure a foglia d'oro che sottolineano preziosi dettagli, con  le aureole punzonate ciascuna in maniera diversa. L'alta qualità della realizzazione suggerisce che l'opera sia stata realizzata da un maestro di chiara fama, molto esperto nella tecnica pittorica e nella preparazione dei pigmenti cromatici, forse lo stesso cui si devono gli affreschi della calotta absidale della Chiesa di San Silvestro a L'Aquila e persino  le finissime miniature del Messale Orsini conservato a Chieti.
Nel tempo sono stati suggeriti diversi nomi, soprattutto di artisti di scuola senese;  più di recente è stato avanzato il nome di Leonardo da Teramo, un abile maestro molto documentato a Sulmona la cui attività, ricostruita al momento per via ipotetica, è tuttora oggetto di dibattito all'interno della critica. (note dal sito www.sbsae-aq.beniculturali.it)


Trittico di Beffi in mostra a L'Aquila - dall'8 febbraio al 1 maggio 2011 nel Salone della Banca d'Italia

(Barbara Bologna)


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