Truffa Vip Parioli: pm di Roma chiude gli accertamenti su Carispaq, tre a rischio processo

L'attuale direttore dell'agenzia romana di Corso Vittorio Emanuele della Cassa di Risparmio dell'Aquila (Carispaq) e i due funzionari che lo hanno preceduto nello stesso incarico rischiano di finire sotto processo a Roma nell'ambito dell'inchiesta della procura sulla truffa da quasi 300 milioni di euro compiuta da Gianfranco Lande e altri quattro operatori finanziari ai danni di un migliaio di risparmiatori.

Il pm Luca Tescaroli ha concluso gli accertamenti (passo che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio) a carico dei tre cui e' contestato il reato di abusivismo finanziario in concorso con lo stesso Lande che e' gia' sotto processo.

A rischiare il processo, per il reato di abusivismo finanziario, sono gli ultimi tre direttori della filiale dell'agenzia romana della Carispaq di Corso Vittorio Emanuele: si tratta di Maria Gabriella Valentini (direttore della filiale dal marzo 2000 al 2 febbraio 2006), di Roberto D'Alessandro (responsabile dell'agenzia dal 3 febbraio 2006 al 31 maggio 2009) e di Marco Maddalena, l'attuale capo della filiale.

Nei giorni scorsi il Pm, Luca Tescaroli, ha notificato agli indagati gli avvisi di conclusione degli accertamenti, atto che prelude alle richieste di rinvio a giudizio. Tra oggi e domani sono in programma gli interrogatori dei tre bancari, che hanno chiesto al Pm di essere ascoltati.

L'arco temporale di riferimento per il magistrato va dal 2005 a oggi. Stando a quanto accertato dalla procura, l'agenzia di Corso Vittorio e' quella utilizzata da Lande, nella veste di titolare della Egp Italia, e da Roberto Torregiani, ex amministratore della Eim, per far transitare ingenti somme di denaro: 67 milioni di euro nel periodo 2005-2008 e 19 milioni di euro tra il 2008 e il 2010. Chi indaga ritiene che i tre funzionari abbiano compiuto una serie di omissioni (come quella di segnalare all'Uif della Banca d'Italia le movimentazioni sospette) che hanno consentito a Lande di agire senza temere controlli anche con operazioni finanziarie sviluppatesi all'estero.