Turismo: in Italia crolla, in Abruzzo cresce. Ecco il perchè

Bene i laghi, crollano mare, terme e montagna

26 Settembre 2008   17:38  

Estate buia per il turismo italiano: i visitatori stranieri sono fortemente diminuiti e i connazionali hanno ridotto le giornate di vacanza, nonostante il blocco dei prezzi degli hotel. Ad abbandonare il Bel Paese sono soprattutto gli americani e solo le localita' disposte sui laghi continuano ad attirare turisti. Questo il quadro tracciato dalla Federalberghi che nel diffondere i dati sul 2008 e sulla stagione appena conclusa parla apertamente di recessione.

Nei primi nove mesi del 2008 gli alberghi italiani, con 209,4 milioni di presenze (rispetto ai 214,9 milioni del 2007), hanno perso il 2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con una perdita secca di quasi 5,5 milioni di notti dormite. Cio' pur a fronte dei dati in controtendenza dei prezzi degli alberghi. Infatti dai tabulati dell'Istat emerge come l'aumento dei prezzi degli alberghi italiani da gennaio ad agosto sia stato dello 0% rispetto ad un costo della vita aumentato addirittura del 3,5%. Secondo le elaborazioni dei dati provvisori delle rilevazioni mensili dell'Osservatorio della Federalberghi-Confturismo (condotte intervistando oltre 1.200 alberghi italiani ubicati su tutto il territorio nazionale e distribuiti in modo rappresentativo fra le varie categorie) nei primi nove mesi (gennaio-settembre) i clienti italiani in albergo hanno fatto registrare una frenata dello 0,7% (con 119,9 milioni di presenze rispetto ai 120,8 milioni del 2007), mentre sul fronte degli stranieri il crollo e' stato del 4,8% (con 89,5 milioni di presenze rispetto ai 94,1 milioni del 2007). Prendendo in esame il solo quadrimestre estivo (giugno-settembre), "la criticita' della situazione complessiva - sottolinea Federalberghi - appare in tutta la sua consistenza". Giugno ha visto una diminuzione del 2,5% di italiani (400 mila pernottamenti in meno) ed un -5,4% di stranieri (700 mila pernottamenti in meno). Luglio ha visto una diminuzione dell'1,5% di italiani (340 mila pernottamenti in meno) ed un -7,8% di stranieri (1 milione e 170 mila pernottamenti in meno). Agosto ha registrato un -1,5% di italiani (420 mila pernottamenti in meno) ed un -5,4% di stranieri (720 mila pernottamenti in meno). Settembre dovrebbe chiudersi con un -4,2% di italiani (550 mila pernottamenti in meno) ed un -6,5% di stranieri (930 mila pernottamenti in meno).

Soffermandoci sulle nazionalita' di provenienza dei turisti stranieri in Italia i dati della Federalberghi mostrano come al momento nel solo trimestre estivo giugno-agosto si registrino le seguenti flessioni: -21% statunitensi seguiti dal -13,7% degli inglesi, quindi si segnala il considerevole -8,1% di tedeschi ed il -7,6% sia di francesi sia di austriaci. Guardando inoltre alle tipologie turistiche nel periodo da gennaio ad agosto solo le localita' disposte sui laghi ottengono un +4,4% (determinato da un +11,1% di italiani ed un +1,9% di stranieri), con 9,5 milioni di pernottamenti, mentre tutte le altre fanno registrare percentuali in negativo. Le localita' di mare con 56,4 milioni di pernottamenti segnano un -3,4% rispetto al 2007, determinato da un -1,1% di italiani ed un -8,6% di stranieri. Le localita' d'arte maggiori e minori con 44,2 milioni di pernottamenti fanno registrare un -4,6% rispetto al 2007 determinato da un +3,8% di italiani ed un -9,8% di stranieri. Le localita' di montagna con 28 milioni di pernottamenti registrano un -1,9% rispetto al 2007 prodotto da un -11,5% di italiani ed un +12,5% di stranieri. Le localita' delle terme con 7,7 milioni di pernottamenti segnano addirittura un -9,4% rispetto al 2007 determinato da un -3,9% di italiani ed -17,8% di stranieri. Le localita' d'affari con 3,1 milioni di pernottamenti mostrano un -2,4% rispetto al 2007 causato da un -0,4% di italiani ed un -8,3% di stranieri. Infine, secondo i dati dell'Ufficio Italiano dei Cambi, le cui funzioni dal 1° gennaio 2008 sono confluite nella Banca d'Italia, la bilancia turistica dei pagamenti, relativa ai primi sei mesi di quest'anno, ha chiuso con aumenti dell'1,9% per quanto riguarda i crediti (13,9 miliardi di euro contro i 13,6 miliardi dell'anno scorso) e del 6,8% per quanto riguarda i debiti (9,1 miliardi di euro contro gli 8,5 miliardi dell'anno scorso). Di conseguenza, alla fine di giugno il saldo tra crediti e debiti (4,8 miliardi di euro di quest'anno contro i 5,1 miliardi del 2007) e' diminuito del 6,3%.

"Questi segnali -commenta il Presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabo' Bocca- sono purtroppo la chiara dimostrazione di come la recessione, nella quale non solo l'Italia si trova, stia colpendo duramente il nostro settore. Ed il calo della componente turistica estera -aggiunge Bocca- ne e' la controprova, con statunitensi ed inglesi penalizzati da uno svantaggioso rapporto di cambio valuta, mentre per il resto dei turisti stranieri la flessione e' sicuramente dovuta ad un appannamento d'immagine del nostro Paese, per il quale la querelle Alitalia non riveste un aspetto secondario. "Occorre, dunque, -conclude Bocca- che per ripartire l'Italia turistica si muova su due fronti. Il primo di natura finanziaria, con una manovra economica dalla quale ci aspettiamo ossigeno nei portafogli degli italiani. Il secondo di natura promozionale, in quanto dalla nuova dirigenza dell'Enit-Agenzia del Turismo auspichiamo che venga messa subito mano ad un ampio progetto di rilancio dell'Italia quale meta ambita a livello mondiale".

IN ABRUZZO

Lo scenario abruzzese ed aquilano ha registrato dati in controtendenza (dal turismo religioso , a quello montano , al turismo culturale legato ai Borghi  .

Paolo Schirato, presidente Federalberghi Abruzzo, dà una chiave di lettura:  "L' Abruzzo è in controtendenza anche sulla costa del +3,5% perchè i soldi sono pochi e le coste Abruzzesi sono meno costose della media di un buon 15%. Per la prima volta si sono visti liguri e toscani. Gli stranieri sono diminuiti, ma questo ha inciso poco sull'Abruzzo per due ragioni: l'aeroporto di Pescara ha avuto il suo effetto positivo, e per un fatto statistico: la fetta di mercato degli stranieri in Abruzzo è ancora modesta del 12% contro il 30% medio nazionale.  “Il tursimo in Italia fa registrare contrazioni di presenze nelle città d'arte. In Abruzzo aumenta del 3,5% sula costa. Ne deriva che il mare è preferito, ma a costi più contenuti". E nell'attesa che usciranno i dati ufficiali ad Ottobre, ci si può dire soddisfatti di un "sistema" Abruzzo che almeno in una cosa funziona.

 


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