Ugl chimici, Dompè licenzia 5 dipendenti a L'Aquila

24 Febbraio 2010   12:13  

La procedura di mobilita', per 5 lavoratori della Dompe' dell'Aquila, e' stata firmata nei giorni scorsi presso l'assessorato provinciale al lavoro dell'Aquila".

Lo comunica la Ugl Chimici asserendo, in una nota, che "cio' e' accaduto nonostante i bei discorsi di solidarieta' e sostegno al territorio fatti subito dopo il terremoto a 'Porta a Porta' e durante l'assemblea pubblica di Farmindustria tenutasi a L'Aquila il 25 giugno alla presenza, tra gli altri, del Presidente del Consiglio Berlusconi, della Presidente di Confindustria Marcegaglia, della Presidente della Provincia pezzopane e del Sindaco Cialente.

La Dompe' - prosegue il sindacato - ha iniziato un processo di ristrutturazione, che, nel giro degli ultimi 3 anni ha decimato il centro ricerche dell'Aquila portandolo quasi alla chiusura. Prima del sisma e' stato chiuso il reparto di Farmacologia e servizi. Dopo il terremoto il reparto dei chimici, in esilio forzato per l'inagibilita' dei laboratori, ha rischiato di non rientrare a L'Aquila in quanto l'azienda voleva sottoscrivere un accordo con una societa' di Milano che avrebbe riassorbito il personale.

Nel 2010 e' prevista una forte riduzione del personale degli uffici che avverra' tramite l'esternalizzazione di alcuni servizi e con il riaccorpamento degli uffici amministrativi nella casamadre che ha sede a Milano.

Dompe'- posegue la Ugl Chimici - ha deciso di togliere il lavoro da un'area svantaggiata e portarlo a Milano. Un altro gruppo di lavoro sara' automaticamente messo in mobilita' se, entro il 2011, non verranno trovati dei partner. Un atteggiamento incomprensibile - afferma il sindacato - dato che lo stesso Dompe', in veste di presidente di Farmindustria, continua a sbandierare i suoi investimenti nel campo della ricerca e continua a vantarsi del suo centro ricerche come fiore all'occhiello.

E' bene ricordare che l'azienda si e' insediata a L'Aquila nel 1993 usufruendo dei finanziamenti per le aree del mezzogiorno e oggi questa operazione di ristrutturazione ,che sta provocando la perdita di molti posti di lavoro, passa completamente inosservata dalla nostra classe politica.

L'operazione - si legge ancora nella nota - e' stata abilmente spalmata in piu' anni e ogni step della stessa registra un calo di forza lavoro. La cosa non desta scalpore perche' 5 persone per volta non richiamano l'attenzione dei nostri politici, ma il risultato e' che una delle piu' grandi risorse di questa citta' ci sta abbandonando e nessuno dice nulla.


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