Un analisi del voto europeo

di Nicola Facciolini

08 Giugno 2009   18:19  

"Viva l’Europa! Ma affondano i partiti socialdemocratici. E avanza il Centrodestra. Con il Presidente Silvio Berlusconi il Partito del Popolo della Libertà (PdL) è stabile al primo posto con il 35% dei consensi, avanza la Lega Nord di Bossi al 10% (terzo partito). Bene l’Italia dei Valori (l’8%). Per l’analisi del voto europeo del 6-7 giugno 2009, abbiamo scelto le sonorità del film “Fuga per la vittoria” di John Huston (Usa-Francia-Gran Bretagna, 1981). Uno spettacolare evento di propaganda per la libertà in Europa. Una scena grandiosa, quella finale, di una pellicola che non possiamo dimenticare. Oggi i risultati della competizione elettorale europea, con il siparietto della scorta alla giovane Vip meridionale al seggio, ha il sapore di un film già visto e logicamente preoccupante. I mass-media, anche su Internet, sono i primi responsabili di questa caduta di stile e, soprattutto, dell’aumento del partito del Non Voto. L’Europa è un “crogiuolo” di nazioni e – lo ricordiamo – non una nazione in una Repubblica Federale Presidenziale come gli Stati Uniti d’America. Ogni cinque eleggiamo un Parlamento lontano dai bisogni dei cittadini europei e una classe dirigente e burocratica sempre più elefantiaca. Alla fine, scopriremo che in realtà in Europa non ha vinto nessuno perché all’atto della scelta dei gruppi parlamentari di appartenenza, gli eurodeputati eletti ci rifileranno la classica sorpresa! Con il miracolo del perfetto equilibrio politico-istituzionale tra destra, centro e sinistra. La particolarità di quel film (Fuga per la vittoria) è che per interpretare le parti dei calciatori alleati furono chiamati nel cast numerosi atleti professionisti di fama internazionale come l’immortale Pelé. Anche in casa PdL (Ppe in Europa insieme a Udc ed altro ancora) tutto si deve al genio ed alla forza del Presidente Silvio Berlusconi (il nostro J. Huston) che ancora “tira la carretta” dopo 15 anni, per dirla con il Corriere della Sera e Libero. Ma anche a leader europei moderati del rango del presidente francese Sarkò. Poi, il dato più preoccupante per il futuro della nostra Democrazia non è la vittoria della Lega Nord. Ma la tranquillità in casa PD...L’aver perso 8-9 punti percentuali con rassegnata passione e coerenza, invocando addirittura le incapacità del Presidente Obama di fronte a un eventuale confronto elettorale diretto contro Berlusconi, la dice lunga sia sull’attuale leadership fallimentare del PD sia sul crollo dei valori sia sulla compravendita-fuga di classe dirigente dal PD al PdL sia sullo strano senso di vittoria che aleggia tra le sinistre inesorabilmente sconfitte ma anch’esse, nonostante il disastro, felici e sorridenti! Davvero la Psichiatria Politica è la specializzazione migliore nel 21° Secolo. E passiamo alle cose serie. Votiamo per l’Europa che è un’idea “legata” a doppio filo all’affermazione dei diritti umani e civili e alla loro difesa. Allora è nostro dovere rivolgere un pensiero ai diritti umani, civili e politici di coloro che non abbiamo difeso. “Penso ai morti (centinaia forse migliaia) uccisi a Piazza Tienanmen tra il 4 e il 7 giugno 1989 – ricorda David Bidussa, storico sociale delle idee – su cui abbiamo brontolato un po’, ma senza perdere di vista il senso degli affari. E penso al silenzio imbarazzato di tutti coloro non hanno aperto bocca dopo l’assassinio di Anna Politkovskaia, avvenuto a Mosca il 7 ottobre 2006. Del resto, nemmeno Anna Politkovskaia si sarebbe stupita di questo silenzio. Avrebbe detto che da tempo abbiamo smesso di pensare a noi; e avrebbe aggiunto che dagli amici dei tiranni con cui si fa affari non poteva aspettarsi solidarietà. La questione dei diritti non ci tocca, al più fa parte delle domande e delle inquietudini che ritornano nel tempo festivo”. Allora, viviamo davvero in un’Europa dei liberi? Ma è il Corriere della Sera a scrivere: “«Ho dovuto fare tutto da me, come al solito ho tirato la carretta da solo». Silvio Berlusconi commenta così i primi dati delle elezioni europee, come riporta Libero. E rivendica la scelta di candidarsi in prima persona: «Se non fossi sceso in campo io l'affluenza sarebbe stata ancora più bassa. È anche per mio merito che l’Italia si conferma il primo Paese per percentuale di votanti: con il record di elettori e di consensi il mio governo si conferma il più forte d’Europa»”. Il quotidiano riporta anche uno sfogo che avrebbe riservato ai suoi fedelissimi. “«Se i risultati non saranno all’altezza nel partito dovranno cambiare molte cose». Poche ore dopo è il sottosegretario Paolo Bonaiuti a sdrammatizzare: «Berlusconi arrabbiato ieri sera? No, si tratta di semplificazioni - dice a Unomattina -. In realtà il progetto Pdl è un progetto che va avanti benissimo. Il Pdl non supera i livelli indicati da quattro sondaggi soltanto perché è stato forte il livello di astensionismo e perché nella campagna elettorale sono stati presenti problemi non politici. Il vero problema è un Pd che è ben contento di aver perso 8-9 punti»”. Il film “Fuga per la vittoria”, ispirato a un evento reale, contiene tuttavia numerose e sostanziali differenze rispetto alla vicenda narrata: la partita doveva essere disputata tra una selezione tedesca e una di giocatori dell’Est europeo che, se avessero vinto, sarebbero stati liberati. Altrimenti sarebbero rimasti prigionieri. La partita (altra follia di Hitler) fu vinta dagli est-europei che, nonostante la vittoria, furono poi tutti fucilati"

 


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