Un detenuto trentenne si impicca nel carcere di Teramo sovraffollato

Tensione, polemiche, lacrime di coccodrillo

30 Giugno 2011   16:00  

Un detenuto trentenne di origini pugliesi si e' tolto la vita ieri pomeriggio impiccandosi nella sua cella del carcere di Castrogno a Teramo.

Nell'istituto penitenziario, intanto si continua a vivere sotto tensione dopo che due agenti e due ispettori sono stati aggrediti.

"L'istituto teramano potrebbe ospitare 240 detenuti invece ne ospita 410 - dichiara Giuseppe Pallini, segretario provinciale di Teramo del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.

Di questi, oltre la meta' soffre di problemi psichici con difficile gestione scaricati a Teramo per il solo fatto che vi e' il servizio di guardia medica h 24 e' una psichiatra per alcune ore la settimana".

"La mancata previsione e approvazione di interventi strutturali sull'esecuzione della pena e sul sistema penitenziario nazionale hanno nuovamente portato gli istituti di pena del Paese in piena emergenza, lasciando soli a loro stessi gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che conta carenze quantificabili in 6mila unità".

"Fin qui - ha concluso Pallini - il personale ha mostrato di mantenere fede alla propria promessa rinnovata ad ogni festa del Corpo.

Al servizio del Paese, ma è giunto il momento che i rappresentanti dello stesso Paese dimostrino che le periodiche visite in carcere non si sono limitate e non si limitano ad una passerella mediatica"


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