Un patto di stabilità regionale per rilanciare l'economia

24 Marzo 2009   09:32  

Nel convegno organizzato ad Ovindoli dall'Ardel (Associazione ragionieri enti locali) e' stato progettato nel corso dei lavori un Patto di stabilita' regionale, vincolato alla situazione socio-economica territoriale e non ad una spesa generica, con un sistema premiante basato sul rispetto del Patto, per accedere, ad esempio, ai fondi europei; si e' discusso sulla finanza sociale e sul microcredito, per dare ossigeno a famiglie ed imprese in crisi, con l'ausilio di fondi di garanzia, sostenuti da fondazioni bancarie. La stessa formazione professionale, potrebbe accompagnare la ricollocazione di lavoratori che hanno perso il posto, solo se la Regione Abruzzo, e' emerso nel corso del convegno, non continuasse a imporre corsi per parrucchieri. Una sfilza di contraddizioni - spiega una nota dell'Ardel - che il Governo centrale non riesce a risolvere, continuando solo ad imporre il taglio della spesa, senza neanche sapere qual e' la spesa di Comuni e Province che, nonostante il decentramento, ancora non riescono ad autogovernarsi, a tutto svantaggio del cittadino-utente. "Negli enti locali non prevale purtroppo la solidarieta'" ha commentato il presidente Ardel Italia centrale, Giovanni Di Pangrazio "ma se il dirigente fa squadra e si aggrega - ha aggiunto - lavora meglio e sfugge alle pressioni, producendo cosi' solo atti legittimi di cui puo' assumersi la responsabilita' senza timori". Il dipendente pubblico e' ormai alla berlina, si fatica a trasmettere un'immagine sana dell'amministratore, che pure esiste, e a ragione reclama, con l'aggravante che nell'ente locale, nonostante i principi autonomisti, continuano ad insinuarsi poteri e controlli regionali e statali, che poco sanno di queste realta', e nonostante le riforme sul decentramento, continuano ad interferire, spesso a torto.


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