Una farmacia aperta per 70mila abitanti

Lo strano caso delle farmacie comunali dell'Aquila

23 Novembre 2010   07:55  

A voi quando capita di dover andare in farmacia?

A me il sabato, è una regola non scritta della mia vita, due volte su tre mi accorgo il sabato di aver bisogno di qualcosa dal mio fedele farmacista.

Fatto grave, non si va in farmacia il sabato e nemmeno la domenica è un malcostume diffuso nella nostra città!

Se vi capita di aver bisogno di qualche cosa il sabato fatevelo prestare ma non recatevi in farmacia, altrimenti il vostro week-end finirà lì, in coda!

Già, perchè per l'AFM (cioè l'azienda comunale che gestisce le farmacie e ha la proprietà di quelle pubbliche) ha deciso di tenere aperta per tutto il territorio cittadino solo una farmacia.

Una su 70mila abitanti!

Bella mossa, così se si va in farmacia il sabato sembra di dover entrare al Bilionaire di Briatore, file interminabili, gente esasperata, mancano solo i buttafuori, ma si stanno attrezzando.

Uno dei postulati della Legge di Murphy parla proprio dell'avere bisogno impellente di una cosa, quando questa è più difficilmente ottenibile, ecco perchè non bisogna andare in farmacia il sabato o la domenica, tanto attendere un paio di giorni per un'aspirina o un altro medicamento che male può fare?

Visitando il sito dell'AFM inoltre ci vengono ricordati i giorni di turnazione, aggiungeremmo noi i giorni in cui si consiglia di andare in farmacia, un po' come l'IKEA che consiglia di recarsi in negozio il lunedì e il martedì durante l'orario lavorativo.

Ci si chiede, ma chi redige i regolamenti, chi scrive le turnazioni, dove vive? Ha parenti o amici anziani con difficoltà motorie, amiche incinte senz'auto? Oppure vive su un altro pianeta, magari in un'altra città dove i farmacisti sono tutti seguaci del compagno Stachanov e tengono aperto anche il sabato e la domenica?

Il Presidente dell'AFM è il dott. Giuliano Tomassi, che ha preso il posto del Commissario dott. Vittorio Sconci.

Presidente dove vive sulla luna? In uno studio televisivo? Cosa ha intenzione di fare per migliorare il servizio che oggi è inesistente nei giorni festivi e pre-festivi?

Ricorda il 6 aprile 2009 c'è stato un terremoto, poi è venuto Berlusconi, hanno chiuso il Centro Storico e costruito le casette tutte in periferia attorno alle mura (in verità un pochino distanti dalle mura) di lì raggiungere le farmacie aperte è un po' difficoltoso per chi ha la macchina, ma è impossibile coi mezzi pubblici.

Che ci vuole a convenzionarsi con l'AMA (Azienda municipalizzata autotrasporti) e creare delle corse speciali per recarsi nei pressi della farmacia di turno dalle casette di Berlusconi?

Cosa gli diciamo a questi utenti, tenetevi il mal di testa o di pancia, tenetevi il raffreddore, trattenetelo se riuscite fino a lunedì?

Presidente si rende conto che le farmacie sono il primo presidio della salute pubblica, il primo baluardo volto a scremare il lavoro dei medici di base, delle guardie mediche ed in ultimo del pronto soccorso?

Presidente si rende conto che ormai anche i negozi di scarpe sono aperti regolarmente nei vari centri commerciali feriali e festivi compresi?

Finiamola con i piagnistei del terremoto che ci ha colpito, qui è la voglia di lavorare che manca!


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