Uncem: quale futuro per le comunità montane?

16 Luglio 2011   19:57  

“E’ necessario che la Regione faccia definitivamente chiarezza sulla strategia che intende perseguire per il rilancio della montagna abruzzese”. Sono le parole di Diego Gasbarri, presidente dell’Uncem regionale (Unione nazione comuni, comunità ed enti montani) che chiede delucidazioni sulle ultime comunicazioni ufficiali pervenute dalla Regione in cui si prospetta un ulteriore ridimensionamento del numero delle Comunità Montane o addirittura lo scioglimento definitivo, a causa della persistente crisi finanziaria.
“L’Uncem Abruzzo – prosegue Gasbarri – e i rappresentanti dei piccoli comuni montani associati hanno condiviso l’azione del governo regionale di riorganizzazione che aveva l’obiettivo di liberare risorse da destinare a investimenti, soprattutto nei territori dove maggiore è la necessità di interventi strutturali”. La riduzione da 19 ad 11 delle Comunità Montane abruzzesi ha permesso, secondo il rappresentante dell’Uncem, l’associazione di funzioni essenziali di un maggior numero di piccoli comuni, con una migliore qualità dei servizi.
“La montagna abruzzese può avere un ruolo determinante rispetto allo sviluppo economico regionale. Si pensi ai settori dell’energia e delle fonti rinnovabili, all’ambiente, alle risorse idriche e forestali, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi, alla regimazione e manutenzione dei corsi d’acqua, alla tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo, all’agricoltura e forestazione”.
Per Gasbarri “è necessario passare con tempestività alla fase di rilancio della politica per la montagna, riavviando immediatamente l’esame della proposta di legge “Le politiche per lo sviluppo della montagna”, bloccata in 2a Commissione regionale”.
Contestualmente, per completare la riforma, è indispensabile il definitivo conferimento delle deleghe e lo stanziamento delle risorse necessarie al funzionamento.


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