Unioncamere: aumenti TARES oltre il 50% bar ristoranti

04 Gennaio 2013   15:09  

Potra' costare anche il 50% in piu' della Tarsu, per alcune categorie di imprese, la nuova tassa comunale sui rifiuti e i servizi, la Tares, entrata in vigore dal 1 gennaio di quest'anno in tutti i comuni d'Italia. Il conto sara' piu' salato per le aziende dei settori dell'ortofrutta, bar, mense e ristoranti (circa 360mila imprese). Sono, infatti, queste le attivita' che la cosiddetta "Legge Ronchi", tuttora il riferimento normativo per il calcolo della Tares, individua come quelle a maggior contenuto "potenzialmente inquinante".
A essere penalizzate, con rincari compresi tra il 20 e il 50% rispetto a quanto finora pagato con la Tarsu, saranno anche le scuole e le case di cura che, fino a oggi avevano beneficato di tariffe molto contenute. E' quanto emerge da uno studio di Unioncamere. Ad avvantaggiarsi della redistribuzione del carico tributario, invece, sottolinea Unioncamere, saranno le attivita' considerate a bassa producibilita' di rifiuto tra le quali i cinema, le autorimesse, gli espositori, le banche, i negozi e le attivita' industriali e artigianali.
La vera differenza rispetto a quanto pagato finora, pero', spiega lo studio, e' legata all'applicazione della seconda componente della tassa, quella che riguarda i servizi comunali indivisibili, tra cui illuminazione pubblica, manutenzione delle strade e del verde, polizia locale, ecc., che dal 1 gennaio sono inclusi nella Tares. Poiche' i comuni avranno l'onere di coprire al 100% i costi dei servizi erogati con quanto incassato dalla nuova tassa, a seconda dell'efficienza di gestione di cui sara' capace il singolo comune l'aumento di questa quota, che si applica allo stesso modo a tutti i tipi di imprese, potra' oscillare da un minimo del 2% fino a un massimo del 15%. "La Tares e' un tassello importante nell'attuazione del federalismo fiscale e deve portare a una forte responsabilizzazione degli enti locali per una gestione piu' efficiente delle risorse e per una maggiore trasparenza delle tariffe", ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.Secondo lo studio, le variazioni della spesa dovuta all'introduzione della Tares saranno piuttosto differenziate in relazione alla tipologia di attivita' economica.
Con riferimento ai comuni (poco meno di 7mila) che al 1 gennaio adottavano ancora la Tarsu, la tavola seguente mostra gli impatti che in media si potranno verificare sulle imprese, derivanti dall'obbligo di copertura integrale dei costi con il gettito del nuovo tributo e alla conseguente rimodulazione del carico tributario tra le attivita' economiche.
Per quanto concerne l'impatto del corrispettivo a copertura dei costi dei servizi indivisibili dei comuni esso sara' differenziato tra le diverse attivita' produttive sulla base degli attuali livelli di tassazione sostenuti: le stime vanno da un +2% circa per le attivita' ad elevata producibilita' di rifiuto (ristoranti, bar, ortofrutta che gia' pagano corrispettivi piu' elevati) al 15% per alcune attivita' a bassa producibilita' di rifiuto (scuole, autorimesse, esposizioni che, al contrario, pagano a oggi aliquote unitarie contenute).


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