Unioncamere e Isnart: allarmanti i dati sul turismo abruzzese

"I dati disponibili sull´andamento dei flussi turistici estivi a livello nazionale continuano a confermare il forte interesse del mercato per l´offerta qualificata e per i settori del turismo culturale e naturalistico. Non sempre il nostro territorio riesce a tenere il passo rispetto a queste dinamiche malgrado gli operatori continuino a riscontrare sul campo un interesse forte dei clienti potenziali che, troppo spesso, si trovano a conoscere per caso la ricchezza del nostro territorio". Così Gianluca Sordini, presidente dell´Associazione Operatori del Turismo "Turismiamo", apre il suo comunicato stampa: un vero e proprio monito per ricordare che, un settore di rilevanza strategica qual´è il turismo "non si può ridurre all´improvvisazione o essere affidato soltanto a soggetti politici. Si deve prevedere una partecipazione forte di professionisti del settore e operatori sia nella progettazione che nello svolgimento di progetti specifici". Bisognerebbe, dunque, secondo Sordini, acquisire una maggiore consapevolezza di fronte a una situazione che porta la nostra regione davanti a scenari nuovi e complessi, e la risposta deve essere veloce, innovativa, pianificata attentamente. Sordini, infatti, nel suo comunicato, fa parlare i numeri, riportando i dati elaborati nel primo semestre 2006 da serissimi ed autorevolissimi osservatori, quali l´Unioncamere e l´Isnart, dai quali si evince la scarsa competitività del sistema turistico abruzzese. Secondo le fonti citate, tra maggio e giugno 2006 l´Abruzzo è la regione con minor numero di occupati nel settore turistico (penultima in classifica, seguita dalla Valle d´Aosta, 9%), con una percentuale del 16, 4% nel mese di maggio, e del 21, 1% nel mese di giugno, contro il 66,3% della regione Liguria o il 57% della regione Campania. Ma, sciorinando i dati, si evince anche che, nelle previsioni per l´intero periodo estivo, l´Abruzzo è fanalino di coda, con il 54,7%. E in un mercato in cui sempre più si parla di internazionalizzazione dei prodotti e dei servizi, colpiscono i dati riguardanti la clientela straniera, in cui l´Abruzzo non solo è all´ultimo posto della classifica con il 4,9%, ma rispetto al 2005 perde anche il 4,9%. "La mancanza di metodo si paga a livello regionale, provinciale e comunale" - si legge nel comunicato - "Il rischio ormai molto concreto è quello di non riuscire a governare la crescita, potenziale o effettiva, di uno sviluppo che rischia di produrre effetti aberranti sul territorio e sugli operatori del settore: il territorio rischia di essere travolto da dinamiche speculative e gli operatori di subire grosse discontinuità di flussi con gravi conseguenze sull´occupazione e sulla qualità dell´offerta". Pertanto è fondamentale, per il rilancio del turismo nella nostra regione, il richiamo alla coerenza tra la formulazione delle strategie, un´accurata analisi di mercato e la conseguente formulazione degli obiettivi, ed il pensare solo in funzione del mercato. Solo in questo modo il il turismo può diventare soggetto e non oggetto in un "confronto serio ed approfondito su questi temi". Sordini suggerisce finestre strategiche che potrebbero far prendere fiato al turismo abruzzese, un settore con forti potenzialità, ma in un innegabile stato di affanno, attraverso il " Coordinamento delle azioni di promo-commercializzazione, attualmente condotte disordinatamente da pubblico e privati; il coordinamento nella calendarizzazione degli eventi culturali e innalzamento della qualità: si deve arrivare alla redazione tempestiva di programmi da promuovere con almeno 6-9 mesi di anticipo sul mercato nazionale ed internazionale; sviluppo di servizi reali e conformi alle esigenze dei turisti". Sordini conclude aggiungendo che: "Non ci sembra che vada in questo senso la discussione che da mesi anima le cronache cittadine sulle prossime elezioni comunali che invece è caratterizzata da logiche personalistiche e non da un confronto su programmi di interesse collettivo". Patrizia Santangelo