Università L'Aquila: elezioni rettore, il Decano contro il ministro Profumo

01 Maggio 2012   09:57  

Il Decano Aniello Russo Spena ha inviato oggi al Ministro Francesco Profumo una memoria relativa al ricorso al TAR dell’Abruzzo che lo stesso Ministro ha presentato contro l’indizione delle elezioni del rettore.

La memoria sottolinea una lunga serie di criticità del ricorso, sia nel metodo che nel contenuto. Il Decano ha ripercorso tutta la vicenda, ricordando le solenni dichiarazioni dello stesso Di Orio durante l’inaugurazione dell’anno accademico.

“Il 20 marzo – scrive il Decano - il prof. Di Orio, invocando l’aiuto di Dio a favore dell’impegnativa attività della sede universitaria, e riferendosi più volte alla conclusione del proprio mandato di Rettore Magnifico ricoperto per otto anni, ha dichiarato compiuta la propria missione ed ha auspicato che il proprio lavoro trovasse degna continuazione”.

Coerentemente, su sollecitazione dello stesso rettore era seguito il decreto di indizione delle elezioni, pubblicato il 26 marzo scorso. Di tutta la procedura il Ministero è stato tempestivamente informato, e non ha mai formulato osservazioni.

Il successivo 19 aprile  il Rettore ha modificato la sua posizione invocando il ritiro del decreto, e portando a supporto una dichiarazione rilasciata dalla locale Avvocatura dello Stato su sollecitazione dello stesso rettorato.

Il Decano ricorda: “Premesso che il parere espresso dalla locale Avvocatura non assume valenza giuridica ed è basato sulla lettera di un dirigente ministeriale a un  professore di altro  ateneo, ho respinto l’invito improprio del rettore, rilevando che i poteri del Decano attengono all’indizione delle elezioni, e non al loro annullamento, e che l’eventuale annullamento avrebbe potuto essere disposto solo attraverso l’atto di un organo superiore”. 

Con la convocazione del Senato Accademico per gli adempimenti di rito in materia elettorale, tutto era sembrato rientrare nelle procedure, fino al colpo di scena del 27 aprile, quando è stato depositato il ricorso del Ministro al TAR per annullare le elezioni.

Scrive il Decano al Ministro: “Sorprende che il ricorrente Ministero, Istituzione deputata alla programmazione e al coordinamento dell’attività delle sedi universitarie, potendo agire direttamente sull’Ateneo con una comunicazione o un decreto di annullamento, abbia scelto l’irrituale e discutibile via del ricorso davanti al giudice amministrativo contro una Amministrazione ad esso sottoposta gerarchicamente (Università).

Le paradossali conseguenze di questa opinabile opzione del Ministero sono diverse.

I soggetti coinvolti, Ministro da un lato, Rettore e Decano dall’altro, sono rappresentanti di Amministrazioni dello Stato in stretta dipendenza gerarchica e funzionale, essendo comunque il Ministero sovraordinato all’Università quale che sia l’estensione che si vuol dare al concetto di autonomia universitaria.

Il ricorso dell’Avvocatura di Stato per conto del Ministro determina un inaccettabile cortocircuito in cui il Ministero, controparte dell’Università davanti al giudice amministrativo, è assistito in giudizio come parte ricorrente dallo stesso istituto (Avvocatura dello Stato) che dovrebbe ope legis assistere l’Università in persona del Rettore e del Decano come parti resistenti. Stupisce profondamente che il Ministro ricorrente paventi come rischio istituzionale la compresenza di “due Rettori”, ignorando evidentemente che all’esito elettorale deve sempre seguire il decreto ministeriale di nomina di un nuovo Rettore.

Il Decano ha anche evidenziato: “Lascia interdetti infine il comportamento assunto dal Rettore, che paradossalmente finisce per essere chiamato in causa nel ricorso del Ministro, ma d’altra parte, come risulta dalle note inviate all’Avvocatura e allo stesso Decano, è il principale protagonista della richiesta di annullamento, oltre che esserne l’unico beneficiario, per di più dopo aver già fruito della proroga di un anno rispetto alla scadenza del mandato”.

In conclusione, il Decano domanda preoccupato “quale legittimità deve essere attribuita alla proroga di cui già ha usufruito il rettore dell’Università dell’Aquila nell’anno 2011/2012 (evidentemente non determinata da disposizioni di legge)” ed esprime “profondo disagio e sconcerto per l’iniziativa del Rettore, che, dando per scontata la sospensiva e l’esito del ricorso al T.A.R., ha bloccato la procedura di nomina della Commissione, dell’Ufficio e del Seggio elettorale, e di fatto si è “auto prorogato”.

Il Decano ha confermato il regolare svolgimento dell’Assemblea Elettorale di Ateneo di mercoledi 2 maggio.


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